Sicilia, l’Anffas denuncia: “studenti disabili Ragusa e Siracusa ancora senza trasporto e assistenza”

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Sicilia ancora senza trasporto e assistenza specialistica per gli studenti con disabilità che frequentano gli Istituti di Istruzione Superiori di secondo grado nelle province di  Siracusa e Ragusa. È la denuncia del presidente dell’Anffas Onlus Sicilia, Giuseppe Giardina.

Dopo l’incontro avvenuto in data 13 settembre 2013 presso la sede della Provincia Regionale di Siracusa,  nel  quale erano state rappresentate al presidente Anffas (che aveva precedentemente richiesto un incontro  al Governatore Crocetta, all’Assessore alle Autonomie Locali Valenti e ai commissari delle 9 province siciliane), le gravi difficoltà finanziare dell’Ente Provincia e per questo l’impossibilita ad erogare il servizio trasporto e l’assistenza specialistica nell’interesse degli studenti con disabilità  che frequentano gli istituti di istruzione superiori di secondo grado, non sono più pervenute notizie sullo sviluppo della spiacevole situazione. Allo scopo, era stato organizzato un altro incontro con i vertici della provincia di Siracusa per verificare  novità e sviluppi connessi all’erogazione dei servizi per giorno 7 ottobre, ma anche questo incontro  è stato rinviato a data da destinarsi.

Mentre in alcune altre province siciliane (Agrigento, Caltanissetta, Catania, Messina, Trapani), il servizio trasporto e l’assistenza specialistica con grandi sforzi da parte dell’ Ente Provincia, sono stati avviati, (pur nell’incertezza di poterne garantire l’erogazione per tutta la durata dell’ anno scolastico), in Provincia di Siracusa  gli studenti e le loro famiglie  sono costrette  a ricorre con propri mezzi (finanziari e di cura) ad assolvere  a questi compiti“, scrive Giardina.

Anche in  provincia di Ragusa la situazione è in stallo.  Sebbene  qui, minimi segnali di  impegno da parte dell’Ente Provincia  sono stati registrati, infatti sono già stati  svolti, tra il mese di luglio  e ottobre 2013 vari incontri tra il Commissario Straordinario, il prefetto, le famiglie e gli enti erogatori dei servizi, l’impressione prevalente  scaturita dagli incontri è quella del “prendere tempo”, nella speranza che da parte della Regione, vengano trasferite risorse che riescano a rimpinguare le casse provinciali“, aggiunge il presidente della Onlus.

Intanto tutto rimane bloccato – conclude Giardina -, in barba al diritto allo studio e al principio di parità di trattamento dei molti studenti  con disabilità che  restano a casa e non frequentano le lezioni perché impossibilitati a raggiungere gli istituti scolastici privi anche dell’ assistenza specialistica“.

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