Reggina, il vero problema è a centrocampo: adesso provare Maza-regista è l’unica soluzione…

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RigoniIn appena 11 partite ben 18 gol subiti e soltanto 9 realizzati: la classifica da incubo della Reggina non è certo da addebitare a un solo reparto, ma è tutta la squadra a non funzionare. I problemi, è evidente, sono tutti in mezzo al campo. La Reggina va “sistemata” a centrocampo, lì dove gli acquisti più pregiati dell’estate (Strasser e Rigoni) stanno deludendo più di ogni altro, lì dove Colucci non riesce neanche a ritagliarsi uno spazio da titolare un po’ per lo stato di forma, un po’ per gli acciacchi fisici dell’età, un po’ per i limiti atletici. Dovevano essere loro 3 i centrocampisti della Reggina del centenario: Colucci in regia davanti alla difesa con intorno Strasser per l’interdizione e Rigoni per difesa-attacco e inserimenti. Che si giochi con il 3-5-2 (quindi con due esterni intorno a loro 3) o con il 4-3-1-2 provato ieri da Castori, sulla “triade” ColucciStrasserRigoni si puntava per arrivare in alto, invece qualsiasi allenatore si sieda su questa panchina non può fare altro che prendere atto degli evidenti limiti di tutti e 3 sbattendoli in panchina.
AdejoChi, invece, si sta meritando una maglia da titolare sono i meno titolati Dall’Oglio e De Rose, sempre tra i migliori in campo: grinta, corsa, cuore oltre l’ostacolo, buon tiro da fuori e anche quella dose di qualità che non guasta mai; se però De Rose fa meglio di Strasser in interdizione e Dall’Oglio sforna prestazioni di gran lunga superiori a quelle di Rigoni, bisogna trovare il sostituto di Colucci per dare una fisionomia precisa al ruolo nevralgico del campo. L’unica soluzione interna, al momento, è quella di Maza. Il giovane spagnolo è senza ombra di dubbio il più grande talento di questa squadra in termini di tecnica e classe. Affidargli le “chiavi” della squadra posizionandolo in regia davanti alla difesa, con lo scudo di due come Dall’Oglio e De Rose intorno a sè, potrebbe essere la soluzione vincente. Sarebbe lui a dettare i tempi di gioco, a illuminare la squadra con passaggi precisi e ampia visione dei compagni sul campo.
CastoriCastori – inutile illudersi del contrario – continuerà con la difesa a 4 che è il suo marchio di fabbrica, a costo di sacrificare Adejo che nella difesa a 3 è senza ombra di dubbio uno dei migliori (e più esperti) difensori della serie B ma a 4 è disadattato. Intorno a Ipsa e Lucioni potranno operare a sinistra uno tra Foglio e Contessa, a destra uno tra Maicon e Di Lorenzo.
Le soluzioni offensive, poi, sono tantissime, e non sarebbe da scartare l’idea di un 4-3-3 in quanto le caratteristiche di moltissimi giocatori amaranto fanno pensare proprio a due ali offensive intorno alla prima punta (Gerardi o Cocco che sia, anche se lo ribadiamo da due mesi che tra i due non c’è paragone e debba essere il primo a vestire la maglia da titolare): da Di Michele a Fischnaller, da Sbaffo a Falco fino a Louzada, è sicuramente più congeniale giocare con una linea offensiva a 3 supportata dal centrocampo di cui sopra (Maza, Dall’Oglio e De Rose), piuttosto che a un trequartista dietro le due punte come ieri sera, in cui il gioco sulle fasce praticamente non esiste e nel centro del campo viene sempre imbrigliato dalla squadra avversaria. Per uscire da questa situazione serve coraggio, bisogna mettere da parte il nome dei giocatori valorizzando il meglio che c’è in organico a prescindere da età e il blasone. Ci riuscirà mister Castori? E’ ciò che si augurano tutti i tifosi amaranto, nella speranza quantomeno di evitare il ritorno in serie C esattamente 19 anni dopo l’ultima volta.

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