Povertà, Italia al primo posto in Ue per indigenza minorile: 7% sono poverissimi

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imagesIn Italia sono 9.563.000 le persone in condizioni di povertà relativa, cioè costrette a vivere con meno di 506 euro al mese. A questi si sommano 4 milioni e 814 mila persone che si trovano addirittura in povertà assoluta, nell’indigenza.

Inoltre il 7% dei minorenni italiani vive in condizione di povertà assoluta. E sono 723 mila ragazzi i cui percorsi sono stati ingiustamente interrotti, per i quali le istituzioni non offrono speranze. Così Libera, in occasione della Giornata mondiale della Lotta contro la Povertà, giorno in cui il Gruppo Abele promuove Miseria Ladra, la campagna nazionale contro tutte le forme di povertà.

I dati collocano l’Italia al primo posto in Europa per ciò che riguarda la povertà minorile. Ma c’è anche la povertà culturale, sottolinea Libera, con 6 milioni di persone analfabete l’Italia è agli ultimi posti in Europa per abbandono scolastico. Sei famiglie su dieci in seguito alle difficoltà economiche hanno ridotto la quantità e la qualità del carrello della spesa alimentare. Il picco si registra ancora una volta al sud, con quasi il 73%.

“La lotta alla povertà – dichiara don Luigi Ciotti, presidente nazionale di Gruppo Abele e Libera – parte dalla giustizia sociale. Parte da politiche che favoriscono la dignità delle persone, senza eccezioni né discriminazioni. Parte dai diritti che stanno a fondamento di ogni società che voglia dirsi civile: il lavoro, la casa, l’istruzione, l’assistenza sanitaria”.

“Ma non bisogna dimenticare – continua Ciotti – accanto alla povertà materiale, quelle immateriali: la povertà di senso, la povertà culturale, la povertà politica. Il risanamento economico non può prescindere da un profondo rinnovamento etico, da un superamento degli egoismi, dal riconoscimento dei legami sociali. Avremo vinto la povertà non solo quando saremo liberi dal bisogno, ma quando avremo scoperto che la libertà, come la speranza, sono beni collettivi, che tocca a ciascuno di noi promuovere e diffondere”.

“Miseria Ladra” è un cantiere aperto che ha già trovato l’appoggio di oltre duecento associazioni e realtà del sociale per accendere i riflettori su un problema che oggi tocca piu’ tragicamente e in misura crescente alcune fasce sociali, ma domani potrebbe riguardare una fascia più ampia della popolazione generale. Gli ultimi dati a partire da quelli del Rapporto Istat 2012 fotografano una “guerra” dove la povertà è la peggiore delle malattie. In senso sociale, economico, ambientale e sanitario, sottolinea il Gruppo Abele ricordando l’aumento considerevole di denunce a persone colpevoli di aver rubato da mangiare nei supermercati e di persone costrette a vivere in strada, gli homeless, ormai oltre 50 mila.

Con la campagna Miseria Ladra, il Gruppo Abele e Libera propongono dieci punti concreti sui quali unire gli sforzi di tutte e tutti per rendere illegale la poverta’: ricostituzione del fondo sociale e per la non autosufficienza, completamente azzerati; moratoria dei crediti di equitalia e bancari per chi è in difficoltà; subito i pagamenti per chi fornisce servizi, beni e prestazioni; agricoltura sociale, riconversione ecologica delle attività produttive attraverso i tagli alle spese militari, alle grandi inutili opere e abolendo i Cie; sospendere gli sfratti esecutivi; destinare il patrimonio immobiliare sfitto e quello requisito alla criminalità per usi sociali ed abitativi; riconoscere la residenza ai senza fissa dimora per garantirgli l’accesso al servizio sociosanitario; reddito minimo di cittadinanza; difesa dei beni comuni e ripubblicizzazione dei servizi basici essenziali; rinegoziazione del debito.

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