Poker ed Illuminismo

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Poker-ed-IlluminismoNel XVIII secolo aumentò in misura considerevole il numero di pensatori illuminati che, sotto diversi aspetti, si occuparono del poker.

Una speciale citazione merita Immanuel Kant, il quale lasciò una traccia indelebile nel pensiero filosofico.

Kant studiò a lungo diverse situazioni ricorrenti nel gioco e concepì la teoria, tuttora ritenuta valida, secondo la quale bisogna sempre fare una distinzione tra il fenomeno, cioè la realtà conoscibile e la cosa in sé, che può essere ben diversa.

Da qual momento i pokeristi più attenti, provenienti dalla sua scuola e quasi tutti tedeschi, non si fecero più impressionare dai rilanci spropositati (il fenomeno) che alcuni giocatori erano soliti effettuare per intimorire l’avversario e cominciarono a riflettere su quale fosse invece realmente la mano dell’avversario (appunto, la cosa in sé), giungendo spesso ad ottenere ottimi piazzamenti nei vari tornei che si svolgevano nell’Europa centrale.

C’è da dire, inoltre, che Kant fu un giocatore onestissimo, tanto che usava ripetere la frase “il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me”.

Dopo qualche anno le sue idee si diffusero in tutto il Continente e molti tra i giocatori più validi approfondirono il ragionamento sulle orme da lui tracciate.

Saverio Spinelli

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