Messina: “la sanità è scollegata da gente e territorio”. Il dossier di Cisl Funzione Pubblica

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Posti letto, dotazioni organiche, PTA, PTE, aziende ospedaliere. Il Focus sulla Sanità messinese tracciato dalla Cisl Funzione Pubblica ha disegnato un quadro di sofferenza del settore in tutto il territorio provinciale dovuto al Piano di rientro e i vari decreti assessoriali attuativi che hanno modificato, in maniera sostanziale, l’assetto della sanità provinciale. A illustrare i dati, nel corso dell’assemblea dei quadri del comparto Sanità della Cisl Fp, sono stati il segretario provinciale responsabile del comparto Sanità Renato Cristaldi e il segretario generale della Cisl Fp Calogero Emanuele, alla presenza dei componenti della segreteria regionale Francesco Badagliacca e Francesca Pomara e del segretario generale della Cisl di Messina Tonino Genovese.

Sin’oggi si è solo pensato “a tirare la cinghia”, in nome della razionalizzazione e del risparmio, trascurando le specificità del territorio, le peculiarità delle strutture esistenti, la ricerca, con il risultato inevitabile sarà l’ulteriore deterioramento della qualità delle prestazioni”, ha detto Renato Cristaldi.

Vogliamo denunciare senza reticenze – ha aggiunto Calogero Emanuele – la crisi del sistema sanitario nel nostro territorio: le liste d’attesa continuano a non essere smaltite; le aree di emergenza dei pronto soccorso continuano a essere congestionate, le risorse per tecnologie, formazione e riqualificazione professionale, sono sempre più scarse. Va denunciato il fatto che la medicina del territorio sia rimasta una chimera, mentre assistiamo al progressivo smantellamento del sistema pubblico”.

I numeri danno il quadro più completo a cominciare dai posti letto, oggi nel territorio di Messina nel pubblico sono 2213 e nel privato 772 per un totale di 2985. con una percentuale di circa 8 per mille posti letto in città e del 1,8 in provincia e con un tasso di ospedalizzazione che supera il valore di 180 per mille. Dai posti letto all’occupazione il passo è breve: le conseguenze potrebbero essere una riduzione del personale nelle amministrazioni pubbliche del 20% di dirigenti e 10% del personale del comparto.

Parliamo di una riforma tradita – ha detto Tonino Genovese –  un piano di rientro pagato a caro prezzo dagli operatori sanitari e dai cittadini. Se ancora l’offerta sanitaria non è sufficiente, qualitativa e capillare significa che la politica ha fallito. Non è accettabile assistere ancora a scelte che devono soddisfare esigenze non rispondenti ai bisogni sanitari. La CISL ha proposto l’integrazione di tutte le forme assistenziali e la razionalizzazione delle risorse economiche e umane. La sanità non è un costo, la sanità è la misura della dignità di un popolo. Come CISL di Messina – ha concluso Genovese – continueremo imperterriti a denunciare le anomalie e le scelte sbagliate o clientelari, gli sprechi e le inefficienza direzionali. Abbiamo solo due obiettivi: la tutela della salute ai cittadini e la tutela dei diritti e valorizzazione degli operatori”.

Il Focus (che trovate in allegato in coda al testo) ha poi puntato l’indice sull’ex Ospedale Regina Margherita, per il quale la Cisl Fp auspica la realizzazione di un centro importante di Riabilitazione e Lungodegenza, anche mediante una partnership tra pubblico e privato, coinvolgendo l’IRCCS Neurolesi, in cui potrebbero confluire i posti letto di riabilitazione e lungodegenza, distribuiti in atto in maniera frammentaria fra le Case di Cura Private e gli Ospedali della città e, secondo quanto previsto dal decreto assessoriale 1845 del 2012, l’utilizzo dei locali  di proprietà dell’Asp per realizzare il centro specialistico per lo screening oncologico in Sicilia.

Sanità sul territorio, però, significa anche PTA, i Presidi Territoriali di Assistenza e i PTE, i Presidi Territoriali di Emergenza, pensati per essere allocati in zone disagiate e/o lontano da ospedali, per garantire i codici di gravità, Gialli e Rossi ed invece vengono allocai in prossimità dl territorio dei Presidi Ospedalieri o degli stessi PTA eccezion fatta per San Piero Patti, Capo d’Orlando e Tortorici, ma comunque tutti in carenza.

Paghiamo – ha detto nel suo intervento Francesco Badagliacca – lo scotto di una politica che ha badato più agli sperperi che ai servizi al cittadino. Il convegno regionale del 13 novembre a Palermo farà il punto su tutto il sistema sanitario siciliano alla presenza anche dell’Assessore regionale alla Sanità e speriamo anche del ministro alla Salute. Per il sindacato, l’organizzazione della rete ospedaliera è una cosa importante e non va sottovalutata”.

I lavori sono stati caratterizzati anche dalle testimonianze dei quadri della Cisl Fp sul territorio, dal servizio 118 (“Al Papardo o a Barcellona da 12 unità soccorritori ci ritroviamo a 6”), le difficoltà di assistenza sul territorio (“Se c’è un’emergenza a Floresta o Montalbano Elicona è necessario l’elisoccorso che costa 7 mila euro”), i disagi negli ospedali e nei Pronto Soccorso della provincia come Sant’Agata Militello e Patti.

ottobre 18 dossier sanità

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