Lea Garofalo nel 2009 aveva chiesto aiuto a Napolitano, ma la lettera non fu mai spedita

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Bisogno di aiuto”: cosi’ si conclude una lettera inviata da Lea Garofalo, che si firma anche come ”una giovane madre disperata”, che la testimone di giustizia uccisa nel 2009 aveva scritto quattro anni fa al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano senza pero’ mai spedirla. Il testo e’ stato letto durante i funerali civili della donna che si sono svolti oggi a Milano. ”Sono una mamma disperata, allo stremo delle sue forze”: cosi’ Lea si presentava al Capo dello Stato in questa lettera con cui gli descriveva la sua storia e la sua situazione. ”Mi trovo con mia figlia, isolata da tutto e da tutti. Ho perso ogni prospettiva di futuro ma sapevo a cosa andavo incontro con la mia scelta”, ovvero di collaborare con la giustizia. Quindi la richiesta di aiuto al Presidente. ”Non posso cambiare il corso della mia triste storia ma vorrei con questa mia richiesta di aiuto che lei rispondesse alla decine di persone nelle mie stesse condizioni. La prego – conclude – ci dia un segnale di speranza”.

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