Il giornalista Enrico Castelli del TG1 a Lamezia: “Notizie a ritmo di post e tweet ma…non dimentichiamoci del “why”

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I social media rappresentano una sfida con la quale il giornalismo non può non fare i conti, la sfida di un’informazione sempre più immediata, interattiva, capace di fare il giro del mondo nel tempo di “un post o di un tweet”, ma che deve sempre confrontarsi con la “quinta W” del giornalismo: “why” “ perché”, la capacità di “scavare dentro” le notizie e cogliere una percezione della realtà che il virtuale non può dare.

A cavallo tra una “lezione di vita” e una testimonianza di “buona informazione”, l’intervento tenuto questa mattina nell’Auditorium del Liceo Campanella di Lamezia Terme dal giornalista del Tg1 Enrico Castelli, nell’ambito di un’iniziativa organizzata dall’associazione culturale “InOper@” presieduta da Elena Ruperto.

Una conversazione interattiva e dinamica quella sviluppata dal giornalista con gli studenti dell’istituto superiore lametino, partita da due domande cruciali per chi vuole conoscere l’informazione al giorno d’oggi: “quanti di voi leggono ogni giorno un quotidiano cartaceo?”, “quanti di voi hanno un account facebook o twitter”.

Dal mini sondaggio tra gli studenti del Campanella, viene fuori la realtà dell’informazione di oggi in cui – ha osservato Castelli – “negli ultimi decenni è calato drasticamente il numero di copie vendute e di copie lette, mentre si assiste a una crescita costante dell’informazione online, dati ancora più impressionanti se si considera il target dei giovani”.

Nuovi strumenti, nuovi modi di fare informazione che, per il cronista milanese, “rappresentano una sfida con la quale confrontarci, ma anche un rischio: il rischio delle notizie non fondate, di pensare che la realtà sia solo quella che si vede nello schermo e di non cogliere tutti quei valori che l’impatto con la realtà “reale” offre”.

Enrico Castelli, elencando tutta una serie di fatti dell’attualità in cui gli strumenti del “citizen journalism” sono arrivati prima dei taccuini e delle telecamere, è convinto che “l’evoluzione tecnologica non può prescindere dal rispetto dell’etica deontologica della professione giornalistica” e “i giornali mantengono ancora oggi la funzione di valorizzare ciò che l’immediatezza spesso fa trascurare, di scavare dentro le notizie, motivo per cui non ci basta il breve servizio al Tg della sera prima e andiamo in edicola con il desiderio di approfondire”.

“Desiderio” e “stupore” sono le parole chiave che Enrico Castelli suggerisce ai ragazzi che scelgono di intraprendere la strada del giornalismo: “a chi sceglierà questa strada “ – ha detto intrattenendosi con gli studenti – “sta il compito di coltivare lo stupore per la realtà che vi circonda e di rimettervi in gioco ogni giorno”.

A dare il benvenuto a Enrico Castelli, il dirigente del Liceo “Campanella” Prof. Giovanni Martello per il quale “la professionalità di un giornalista come Enrico Castelli ci aiuta a capire quali sono le chiavi giuste per interpretare la società di oggi”.

Il giornalista Enrico Castelli del TG1 a Lamezia: “notizie a ritmo di post e tweet ma… non dimentichiamoci del “why”

I social media rappresentano una sfida con la quale il giornalismo non può non fare i conti, la sfida di un’informazione sempre più immediata, interattiva, capace di fare il giro del mondo nel tempo di “un post o di un tweet”, ma che deve sempre confrontarsi con la “quinta W” del giornalismo: “why” “ perché”, la capacità di “scavare dentro” le notizie e cogliere una percezione della realtà che il virtuale non può dare.

A cavallo tra una “lezione di vita” e una testimonianza di “buona informazione”, l’intervento tenuto questa mattina nell’Auditorium del Liceo Campanella di Lamezia Terme dal giornalista del Tg1 Enrico Castelli, nell’ambito di un’iniziativa organizzata dall’associazione culturale “InOper@” presieduta da Elena Ruperto.

Una conversazione interattiva e dinamica quella sviluppata dal giornalista con gli studenti dell’istituto superiore lametino, partita da due domande cruciali per chi vuole conoscere l’informazione al giorno d’oggi: “quanti di voi leggono ogni giorno un quotidiano cartaceo?”, “quanti di voi hanno un account facebook o twitter”.

Dal mini sondaggio tra gli studenti del Campanella, viene fuori la realtà dell’informazione di oggi in cui – ha osservato Castelli – “negli ultimi decenni è calato drasticamente il numero di copie vendute e di copie lette, mentre si assiste a una crescita costante dell’informazione online, dati ancora più impressionanti se si considera il target dei giovani”.

Nuovi strumenti, nuovi modi di fare informazione che, per il cronista milanese, “rappresentano una sfida con la quale confrontarci, ma anche un rischio: il rischio delle notizie non fondate, di pensare che la realtà sia solo quella che si vede nello schermo e di non cogliere tutti quei valori che l’impatto con la realtà “reale” offre”.

Enrico Castelli, elencando tutta una serie di fatti dell’attualità in cui gli strumenti del “citizen journalism” sono arrivati prima dei taccuini e delle telecamere, è convinto che “l’evoluzione tecnologica non può prescindere dal rispetto dell’etica deontologica della professione giornalistica” e “i giornali mantengono ancora oggi la funzione di valorizzare ciò che l’immediatezza spesso fa trascurare, di scavare dentro le notizie, motivo per cui non ci basta il breve servizio al Tg della sera prima e andiamo in edicola con il desiderio di approfondire”.

“Desiderio” e “stupore” sono le parole chiave che Enrico Castelli suggerisce ai ragazzi che scelgono di intraprendere la strada del giornalismo: “a chi sceglierà questa strada “ – ha detto intrattenendosi con gli studenti – “sta il compito di coltivare lo stupore per la realtà che vi circonda e di rimettervi in gioco ogni giorno”.

A dare il benvenuto al giornalista, il dirigente del Liceo “Tommaso Campanella” Prof. Giovanni Martello per il quale “la professionalità di un giornalista come Enrico Castelli ci aiuta a capire quali sono le chiavi giuste per interpretare la società di oggi”.

A presentare Enrico Castelli, Salvatore D’Elia dell’Associazione culturale InOper@ che ha evidenziato come “Castelli, che ha attraversato tutti i cambiamenti radicali del mondo dell’informazione, si fa interprete di una visione del giornalismo in cui al centro c’è la persona e la sua dignità”.

“Ospitando un giornalista come Enrico Castelli il nostro Liceo conferma ancora una volta la sua peculiarità di arricchire la propria offerta formativa con personalità di respiro nazionale”, ha detto la professoressa Michela Cimmino lodando la positiva sinergia con l’associazione culturale InOper@”.

Hanno preso parte all’incontro il Sindaco Gianni Speranza e l’Assessore Rosario Piccioni.

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