Calcio, Messina: Lagomarsini suona la carica: “già contro il Chieti sarà riscossa”

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Lagomarsini (1)Il periodo di crisi del Messina non coincide certamente con le prestazioni del giovane portiere giallorosso, Ettore Lagomarsini. Voluto fortemente dalla dirigenza, che è riuscita nell’impresa di “strapparlo” al Genoa (società nella quale è cresciuto) a titolo definitivo, l’estremo difensore milanese rappresenta insieme a Corona la punta di diamante di questa squadra. Purtroppo, nelle ultime 7 giornate il numero uno peloritano ha subito più gol di quanto ci si potesse ragionevolmente aspettare, dalla porta è stato spettatore di prestazioni mediocri di un Messina che da troppe settimane ha perso il feeling con la vittoria.

  • Da corazzata e penultima in classifica, cosa è cambiato in questo Messina?

“Sarebbe più importante capire cosa è cambiato in noi, le organizzazioni di gioco e le idee sono sempre le stesse. Sicuramente il campionato è più competitivo ed equilibrato. Non esiste un grosso divario tra compagini del tornei, ci troviamo di fronte delle squadre ben attrezzate che possono metterci in difficoltà. Senza dubbio stiamo vivendo un periodo un difficile perché quando i risultati tardano ad arrivare, anche facendo delle buone prestazioni, si crea una sorta di inquietudine che non ti permette di giocare come vorresti. Subentra la pressione psicologica di chi sa di dover scendere in campo per vincere a tutti i costi, e per dirla tutta, alcuni episodi che hanno determinato gli ultimi match non sono proprio andati a nostro favore. Insomma, sappiamo che è un momento no e dobbiamo essere bravi noi calciatori a restare sereni e tentare di giocare senza avere la “paura” di perdere. Sappiamo che è un blocco e che dobbiamo scrollarcelo di dosso. Quando si attraversa un periodo no, basta poco per poterne uscire, sappiamo che quella “scintilla” che ci permetterà di cambiare rotta arriverà molto presto”.

  • Anche lo scorso anno il Messina aveva una certa pressione, perché chiamato a vincere ogni match…

“Probabilmente rispetto lo scorso anno in questo inizio di torneo non c’era questa pressione di dover vincere a tutti costi. Sarà stato questo l’elemento scatenante. Magari cilagomarsini siamo “cullati” sapendo di essere una squadra forte e non avendo l’obbligo di vincere il campionato non abbiamo affrontato gli avversari con quella cattiveria, o quella goccia di cinismo che a volte è mancata per poter chiudere prima la partite e non subire gol negli ultimi minuti. Ma adesso le cose sono diverse, la classifica ci impone questo tipo di atteggiamento più determinato per uscire fuori dalla zona retrocessione e scalare la graduatoria”.

  • Come stai vivendo questo momento difficile del Messina in relazione alla convocazione in Nazionale Lega Pro?

“Sarebbe stato bello vivere la convocazione in Nazionale Lega Pro in momento più roseo per il Messina. Principalmente penso alla mia squadra e come uscire da questa crisi di risultati, cominciando già da domenica prossima contro il Chieti. La Nazionale è una soddisfazione personale bellissima, ma il momento negativo non mi permette di goderne a pieno perché con la testa sono sempre rivolto al Messina e a questo periodo non proprio felice”.

  • Sei fiducioso che questo periodo passerà?

“Ne sono certo! Quando le cose non vanno è naturale che vengano fuori solo critiche. Ma io mi alleno con i ragazzi, vivo lo spogliatoio e sento che siamo sereni, e soprattutto, forse qualcuno lo ha dimenticato, siamo una squadra forte! Credo, e spero, che già da domenica contro il Chieti ci sarà una riscossa anche perché l’ultima partita l’abbiamo giocata fino in fondo e meritavamo i tre punti. Se avessimo fatto risultato certamente non stavamo qui a parlare di un Messina che non sa più vincere. Sono certo che ne usciremo il prima possibile. Siamo una squadra che sulla carta può ambire ai primi tre posti della classifica, certo adesso siamo penultimi, ma é una questione di episodi e siamo solo alla alla vigilia dell’ottava giornata. Non voglio nascondere che i risultati maturati fin qui siano un problema, ma sono sicuro che lavorando serenamente ne usciremo perché abbiamo i mezzi per farlo”.

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