Bagnara, solidarietà dell’on. Giovanni Nucera a don Filippo Cotroneo

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Calabria“Siamo molto vicini e solidali con il Parroco della Chiesa di Maria SS. di Porto Salvo a Marinella di Bagnara, don Filippo Cotroneo per l’increscioso e inaccettabile episodio che ha segnato i festeggiamenti civili e religiosi dei giorni scorsi”.
Lo afferma il Segretario Questore del Consiglio regionale della Calabria on. Giovanni Nucera, dopo l’episodio avvenuto nella serata di venerdì, quando alcune persone non identificate hanno lanciato pomodori e alcuni sassi nei confronti degli attori impegnati in una recita inserita nel programma della festa rionale.
“Un gesto inspiegabile, incomprensibile – commenta l’on. Nucera – che offende la comunità civile di Bagnara raccolta attorno alla sacra Effigie della Vergine, protettrice dei pescatori e della gente di mare. Proprio quella gente che a Bagnara Calabra, sede della marineria più importante del Mezzogiorno d’Italia, rappresenta la stragrande maggioranza, e la parte più produttiva e laboriosa di quella città”.
“Ma che ancora di più ha avvelenato una delle festività più sentite di Bagnara Calabra, in cui si fondono fede e folclore di antiche origini che culminano nella processione in mare, a bordo di un peschereccio scelto a sorte, della statua di Maria SS. di Porto Salvo, a conferma della sua immensa potenza sulle acque e la sempre benevola protezione che rivolge verso i lavoratori del mare”.
“Sono pienamente d’accordo con don Filippo Cotroneo quando esorta i suoi parrocchiani e tutta la comunità di Bagnara Calabra alla speranza, ed alla riconciliazione. E lo fa soprattutto, per difendere la gente del suo quartiere, di pescatori, da un giudizio che sarebbe parziale, e assolutamente superficiale. Ma non certo per giustificare e difendere gli autori di quel gesto inconsulto e violento, che solo per puro caso non ha avuto più serie conseguenze”.
“Denunciare i responsabili per quello che lo stesso don Filippo ha definito un disegno criminoso premeditato, è più legittimo – conclude l’on. Nucera – per isolare coloro che mortificando una intera comunità dimostrano di non avere diritto di cittadinanza nella comunità civile, non solo di Bagnara Calabra, ma dell’intera Regione”.

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