No alle trivelle nel canale di Sicilia, sì a Pantelleria come area marina protetta

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“Dobbiamo capire il percorso da fare per agire da contraltare alla minaccia delle trivelle, non vogliamo decreti che lascino sul territorio solo vincoli e norme, senza creare sviluppo ed opportunità. Il Consiglio Comunale potrà pronunciarsi con un atto politico preciso se la gran parte della cittadinanza esprimerà la volontà di avere qualcosa di strutturato qual è un’area marina protetta. Ben vengano le proposte che stanno arrivando da gruppi diversi. Si potrà anche deliberare un referendum consultivo se un comitato promotore proporrà una soluzione condivisa da discutere”.

Così il sindaco di Pantelleria Salvatore Gino Gabriele, in occasione della consegna da parte del Wwf delle 38.777 firme raccolte nell’ambito della campagna ‘Il petrolio mi sta Stretto’ per fermare la costruzione di piattaforme petrolifere nel Canale di Sicilia e chiedere l’istituzione di un’area protetta a Pantelleria. “Pantelleria e il Mediterraneo rappresentano un baluardo di biodiversità che è doveroso proteggere – aggiunge il sindaco – non possiamo accettare di essere trivellati e rovinati: la trivellazione, infatti, la decide il ministero e l’inquinamento se lo prende l’isola più vicina. Pantelleria è un’isola fortemente sostenibile e dobbiamo utilizzare al meglio questa opportunità di crescita. Raccolgo la sfida convinto che ognuno debba fare la propria parte.”

Iniziata quest’estate dalla piccola isola mediterranea, la campagna Wwf ha ricevuto tra gli altri il supporto di Luca Zingaretti, dei velisti siciliani della Sagola Biotrading alla Rolex Cup Middle Sea Race, della piattaforma di petizioni change.org che ha contribuito a diffondere l’appello, mentre il Wwf internazionale ha scelto Pantelleria tra le sei icone naturali mondiali minacciate dai combustibili fossili, nell’ambito della campagna ”Seize your power, riprenditi l’energia”.

Il prossimo passo verso la nuova area protetta è che istituzioni e stakeholder dell’isola ne chiedano l’istituzione al ministero dell’Ambiente. “All’inizio l’area protetta era temuta, come si teme che un divieto possa toglierci la libertà -spiega Marco Costantini, responsabile Mare Wwf Italia – Ma un’area protetta è una grande opportunità per un’economia basata sul mare e la natura, e renderebbe l’isola più forte contro qualsiasi minaccia, compresa quella di nuove piattaforme petrolifere lungo la costa che rovinerebbero per sempre un mare straordinariamente prezioso”.

Nei mesi della campagna a Pantelleria è stato avviato un processo di pianificazione per la tutela, che vuole mettere allo stesso tavolo pescatori, promozione turistica, cittadini, amministratori locali per prendere decisioni informate e coordinate su come utilizzare le risorse marine in modo sostenibile, trovando un equilibrio tra economia, società e ambiente secondo i principi del ”Marine Spatial Planning”. Assieme all’Adriatico, il Canale di Sicilia è l’altro mare dove la Commissione Europea vuole implementare la Pianificazione Territoriale Marina.

Insieme alle firme, il Wwf ha consegnato al sindaco una lettera del fondatore e presidente onorario Fulco Pratesi, in cui ricorda il suo viaggio sull’isola nel 1987, la natura selvaggia che l’aveva reso entusiasta, e la pagina del suo taccuino di viaggio con i disegni di costruzioni rurali, olivi rasoterra e del Ferro di cavallo, splendido serpente presente solo nella Sardegna meridionale e a Pantelleria, chiudendo con l’augurio che l’isola venga presto protetta come merita.

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