A Messina la cultura è davvero di tutti?

StrettoWeb

archivio1Semplicemente incredibile. Siamo continuamente bombardati dagli slogan di saccenti perbenisti che mostrano il loro volto migliore parlando della necessità di alimentare le risorse culturali del nostro territorio, di avvicinare i giovani alla storia e all’arte messinese e poi… non appena si presenta la possibilità di concretizzare tante parole che per troppi anni hanno girato a vuoto in un vortice amministrativo che poco impegno dedicava alla cultura, ecco il dietrofront.

Improvvisamente, all’archivio storico comunale, non è più possibile visionare e scannerizzare le foto della città. Marco Crupi, un fotografo messinese, ha avviato e sta portando avanti ( con non poche difficoltà ) il progetto Messina in Foto; l’iniziativa prevede, oltre la consultazione, anche la digitalizzazione delle foto storiche, per cui risulterebbero a disposizione di tutti i cittadini. Il sogno di Marco, fotografo di professione, è semplicemente quello di organizzare gratuitamente una mostra, e assolutamente senza scopo di lucro, portare alla luce un immenso tesoro che per il momento, resta a prendere polvere all’interno di un armadio.

Il problema è che all’archivio storico non la pensano allo stesso modo. Così, dopo la digitalizzazione di alcune fotografie, a Crupi è stata

Foto Marco Crupi
Foto Marco Crupi

negata la possibilità di continuare il suo lavoro, senza alcuna spiegazione in merito al motivo. Questo tipo di resistenze, il fotografo non le aveva trovate in nessun altro archivio da lui in precedenza consultato.

Tutti noi ricordiamo la battaglia del cittadino Renato Accorinti, portata avanti contro la precedente amministrazione comunale, per riportare alla luce gli antichi testi relegati negli scantinati della scuola Enzo Drago.

Ed allora ci chiediamo, perchè non valorizzare l’impegno nel far riemergere la storia della nostra bella città, soprattutto se questo viene fatto in modo professionale e gratuito, e messo a disposizione di tutti i cittadini? Può il sindaco Renato Accorinti, che tante parole ha speso in favore dell’emancipazione culturale, intervenire e patrocinare questa proposta?

Condividi