Disastro porto di Genova. Parla la madre di Giuseppe Tusa: “pretendo delle risposte!” (VIDEO)

StrettoWeb

giuseppe tusa milazzo“Non ho una spiegazione logica a quanto è accaduto. Ogni anno nel porto di Genova arrivano 6.600 navi e ne partono altrettante. E’ inspiegabile. Quella nave non doveva essere lì”. Sono le parole del presidente dell’Autorità Portuale di Genova, Luigi Merlo. Anche lui, come tanti non riesce a spiegarsi come sia stato possibile che quella dannata sera del 7 maggio abbiano potuto trovare la morte nove persone.

In seguito tante “certezze” e “consuetudini” sono crollate insieme alla torre di controllo del porto di Genova. Come ad esempio la consuetudine che le navi uscissero dal porto ligure dovendo procedere con una “delicata” marcia indietro, la Jolly Nero – lunga 329 metri e larga 30, con un peso netto di 17 mila tonnellate e un peso di dislocamento di 40 mila – secondo le ricostruzioni pare invece abbia optato per una manovra azzardata che ha dunque causato l’inevitabile collisione con la torre di controllo. L’inchiesta aperta dalla Procura di Genova vede attualmente come principali indagati il comandante della nave container Roberto Paoloni, il pilota Antonio Anfossi, e il primo ufficiale Lorenzo Repetto, oltre a Giampaolo Olmetti, comandante dell’Ufficio Armamento della Messina.

Le indagini della procura sono ancora in corso e non possiamo che attenderne l’adeguato svolgimento nella consapevolezza (speranza) che verrà fatta giustizia. Certamente l’adempimento della giustizia non restituirà ai propri cari quelle nove vite che hanno pagato a caro prezzo ciò che probabilmente è stato un errore evitabile. Tutto scorre, e l’unicotragedia_porto_genova_morti_dispersi_jolly_nero_645 gesto nobile e positivo che può essere intrapreso è la ricerca della verità, delle cause e concause che hanno generato una tale tragedia. Per garantire in futuro che il diritto alla vita e alla sicurezza vengano messi sempre al primo posto. Proprio questi diritti vengono scanditi da Adele Chiello, la madre di Giuseppe Tusa, 30 anni, di Milazzo, marinaio della Guardia Costiera e radarista della torre di controllo del porto di Genova, una delle nove vittime della tragedia di Molo Giano.

StrettoWeb, in collaborazione con Alessio Marrari, blogger e direttore di CittadiNovara.it, ha scelto di dar voce alla donna, vittima delle conseguenze di quel maledetto incidente che ha sconvolto l’intero paese. Seppur si tratti di un ricordo struggente è di fondamentale importanza che se ne parli perché è davvero insopportabile che un ragazzo come Giuseppe, “figlio dell’Italia” e impiegato dello Stato, possa trovare la morte a soli 30 anni sul proprio posto lavoro.

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