Clamoroso in Sicilia: il Pd “silura” Crocetta, ritira gli assessori dalla Giunta e apre la crisi di governo

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Il divorzio appare ormai nei fatti. L’ultima parola dovra’ dirla la direzione regionale al termine dei suoi lavori. Ma gia’ nel pomeriggio le posizioni sembrano chiare: il Pd e Rosario Crocetta sono ormai ai ferri corti. Il governatore ha disertato l’assise e, fiutata l’aria, ha rinviato il vertice di maggioranza convocato per domani. Ma i vertici regionali del partito non sembrano volergli dare neppure gli ‘otto giorni’. Hanno gia’ detto che non intendono prendere parte al tavolo degli alleati, ma soprattutto questo: “Non ci sentiamo piu’ vincolati a sostenere il governo“, sentenzia il segretario regionale Giuseppe Lupo, che lancia a Crocetta l’aut aut: “O col Pd o col Megafono“. Insomma, e’ la crisi.
Si profila cosi’ il ritiro della delegazione del Pd in giunta e la strada sembra essere quella del sostegno selettivo, “provvedimento per provvedimento“. “Prendiamo atto del no di Crocetta al rimpasto chiesto per rafforzare il suo esecutivo – aggiunge Lupoe del fatto che il presidente della Regione ha preso le distanze dal Partito democratico. In questi mesi lo abbiamo sostenuto con forza, ma ora trarremo le giuste conseguenze: non ci riconosciamo piu’ nell’azione del governo che sta commettendo errori gravi, non siamo piu’ vincolati al suo sostengo e saranno gli assessori che si sentono del Pd a trarne le conseguenze. Da adesso valuteremo atto per atto“. E poi c’e’ la questione del Megafono, il partito del presidente sulla carta aderente al Pd, “un partito – dice Lupo tra gli applausi quasi liberatori della platea – che ha offeso definendolo un fantomatico partito degli scandali. Adesso basta con gli insulti. Chi sta nel Megafono non puo’ stare nel Pd come ha del resto gia’ decretato la commissione di garanzia“. Esplicito anche Antonello Cracolici: “Dopo quello che e’ avvenuto, nessuno puo’ pensare di rappresentare il Pd in giunta. Se abbiamo posto il tema del rafforzamento politico, noi non possiamo uscire dalla direzione oggi dicendo che ci siamo sbagliati. All’Ars il Pd dira’ la sua sugli atti del governo e lo dira’ con assoluta liberta’ qualora non li condividesse“. Nel suo intervento in direzione Lupo parla di approccio “volgare” al tema del rimpasto da parte del governatore: “Ne ha fatto una questione di poltrone, l’ha buttata in rissa, ma non abbiamo mai fatto ne’ nomi ne’ numeri; abbiamo solo esposto la necessita’ di un rafforzamento politico. Finora siamo stati esclusi da diverse decisioni molto importanti. E’ inconcepibile“. Dice la sua il senatore Beppe Lumia, vicino a Crocetta: “Non voglio pensare alla rottura, deve prevalere il dialogo. Cosi’ come alla vecchia agenda del rimpasto deve essere preferita quella del cambiamento“. Ma sembra l’unica voce moderata in un mare di “falchi“…

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