Vacanze in camper: in Sicilia non decollano. Batia (Federcampeggio): “molti confondono camperisti con rom…”

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On the road, a contatto con la natura e sulle quattro ruote. E’ l’identikit della vacanza in tempi di spending review. Complice la crisi e budget sempre piu’ ristretti, infatti, cresce la percentuale di italiani che sceglie il turismo all’aria aperta per le proprie agognate ferie estive. Abbandonate le tradizionali formule ‘all inclusive’ nelle strutture ricettive, un numero sempre maggiore di vacanzieri opta per un viaggio su misura a bordo di camper e caravan. In base ai dati forniti dal Ciset-Centro internazionale di studi sull’economia turistica dell’Universita’ Ca’ Foscari di Venezia, infatti, i turisti en plein air che scelgono di visitare l’Italia ogni anno sono 5,6 milioni, di cui 3,1 milioni italiani e 2,5 milioni stranieri. Un flusso turistico in grado di generare una spesa complessiva di oltre 2,5 miliardi di euro.

Noi siamo i turisti del futuro, possiamo viaggiare 365 giorni l’anno, avendo la ‘casa’ a portata di mano” dice all’Adnkronos Vito Batia, presidente della Federcampeggio Sicilia. I vantaggi di questo tipo di vacanza? ”Innanzitutto la liberta’ – spiega -, la possibilita’ di decidere dove fermarsi e poi il contatto con la natura, la riscoperta di valori perduti, la vita all’aria aperta a contatto con la storia e la cultura dei luoghi. In tanti, soprattutto all’estero, hanno adottato il ‘camper style’ come modello di vita, vendendo la loro abitazione e girando per l’Europa a bordo del loro ‘casa’ mobile”.

Ma secondo le stime dell’Osservatorio nazionale del turismo di Unioncamere ed Isnart, gli operatori del settore sono tutt’altro che ottimisti, prevedendo una vendita del 54 per cento dei posti disponibili con una contrazione oltre il 5% rispetto al 2012. Il camperista italiano ha un’eta’ media di 39 anni, anche se secondo Batia, sono ”tantissimi i pensionati e le famiglie”. Nel 50% dei casi e’ settentrionale e viaggia in media 4 volte l’anno, optando per la formula breve, 1-3 notti, e scegliendo come meta preferita l’Italia. Il 44%, inoltre, considera il camper il mezzo ideale per portare in vacanza i propri animali domestici, mentre il 9% per garantire un viaggio confortevole anche alle persone disabili.

In Sicilia rispetto al resto d’Europa – dice Batia – siamo ancora indietro sia come attrezzature sia come spazi e molti fanno ancora confusione tra camperisti e rom”. Ed in effetti, secondo il Rapporto nazionale sul turismo en plein air in camper e in caravan dell’Apc (Associazione produttori caravan e camper), le regioni del Sud d’Italia, tra cui la Sicilia, sono quelle in cui l’incidenza di questo tipo di turismo sulla domanda totale appare ancora limitata.

Tuttavia la qualita’ delle aree di sosta e’ generalmente molto buona in tutte le regioni del Belpaese, anche se al Sud e nelle Isole sono dislocate la meta’ delle aree private totali: nel Mezzogiorno e Isole sono il 49,1%, rispetto al Nord (31,3%) e al Centro (19,6%). Secondo le stime fornite dalla rivista PleinAir, alla fine del 2012 le aree di sosta camper, presenti al di fuori dei campeggi, erano circa 2.000: di queste il 69% e’ costituto da aree attrezzate, il 18% da camper service e il 13% da punti di sosta non attrezzati. La maggiore concentrazione delle aree totali e’ dislocata al Nord Italia (45,1% delle aree totali, di cui 21% al Nord Ovest e 24,1% al Nord Est), mentre al Centro (26,5%) e al Sud (28,4%) la presenza e’ minore. ”In Sicilia – conclude Batia -, nonostante parecchi Comuni siano restii a concedere spazi, stanno comunque nascendo molte aree attrezzate, ma c’e’ ancora parecchia strada da fare”.

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