Strage Atr72, 8 anni dopo disastro condanne non ancora eseguite: la rabbia dei familiari

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images Martedi’ la Puglia ricorda le 16 vittime della tragedia dell’Atr 72 ammarato al largo delle coste siciliane il 6 agosto del 2005 nel volo da Bari a Djerba, in Tunisia. Per l’ottavo anniversario della tragedia, a Bari e’ in programma una messa alle ore 17.30 nella chiesa di San Sabino e, a seguire, nel Parco Perotti, una breve cerimonia di omaggio alle persone morte nel disastro di Capo Gallo, davanti alla stele che le commemora e che ricorda la tragedia. Genitori, fratelli, figli ed altri familiari attendono ancora che sia fatta piena giustizia. A marzo la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dei sette imputati, condannati sia in Corte di Assise che in Corte di Appello per il disastro, causato da una serie di negligenze, sottovalutazioni ed errori, rendendo definitive le pene. Nessuno, pero’, e’ stato estradato in Italia e pertanto non sta scontando gli anni di carcere che sono stati inflitti. La giustizia ha riconosciuto tutte le responsabilita’ in capo alla compagnia aerea della Tuninter e le condanne riguardano il management ed il personale. Le accuse, a vario titolo, erano di disastro colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose gravissime. Il comandante Chafik Gharbi e’ stato condannato a 6 anni e 8 mesi, il copilota Ali Kebaier a 6 anni come anche il direttore generale della Tuninter Moncef Zouari e il direttore tecnico Zoueir Chetouane. Condanne di poco inferiori per gli altri imputati.

Sono state riconosciute le colpe dell’intera catena di comando sia di quel volo che della compagnia perche’ tanti furono gli errori a terra ed ai comandi dell’aereo. Si comincia dall’errata sostituzione dell’indicatore del livello del carburante (al posto di quello difettoso viene inserito uno di un altro modello, Atr42) e si prosegue con l’aver imbarcato un carico del carburante decisamente minore rispetto alle necessita’, fino alle decisioni prese durante il volo quando i motori si fermarono. L’aereo si ritrovo’ improvvisamente senza carburante. Il pilota tento’ l’ammaraggio vicino Palermo ma l’aereo si spezzo’ in tre parti. Sopravvissero 23 passeggeri. Rosanna Albergo Baldacci e’ presidente dell’associazione ”Disastro aereo Capo Gallo 6 agosto 2005”, nel disastro ha perso la figlia Barbara, 23 anni. Esprime la rabbia dei familiari perche’ la giustizia non ha completato il suo corso. ”Nonostante le rogatorie internazionali, i patti bilaterali tra l’Italia e la Tunisia tuttora vigenti, l’inchiesta tecnica dell’Agenzia nazionale della Sicurezza di Volo, nonostante le condanne, ad oggi nessuno dei responsabili sta scontando la pena… in barba alla giustizia italiana”, ha scritto Rosanna Albergo Baldacci nell’invitare autorita’ e altre famiglie alla cerimonia commemorativa.

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