Sgarbi: «Salemi, il Prefetto Falco paventa dissesto, poi compra per 20 mila euro (ma ne vale 1.500) un carretto siciliano»

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imagesE’ un duro atto di accusa contro il neo Prefetto di Trapani Leopoldo Falco – fino a poche settimane fa uno dei tre Commissari straordinari nominati dopo lo scioglimento del Comune di Salemi – l’intervento fatto da Vittorio Sgarbi lunedì 12 agosto a Palermo, nella Sala Rossa dell’Assemblea Regionale Siciliana, nel corso di una conferenza stampa convocata per illustrare il contenuto di una interpellanza sul «caso Salemi» presentata ai ministri dell’Interno, della Difesa e della Giustizia, dal parlamentare del Centrosinistra Mauro Ottobre.

Il Presunto dissesto e il carretto siciliano
Tutto è partito dalle accuse del Prefetto Falco, secondo cui «a causa di una pessima gestione amministrativa, il Comune di Salemi era sull’orlo del dissesto».

Vittorio Sgarbi ha replicato: «Se si dice, mentendo – e il falso di un uomo di Stato, di un Prefetto, di uno che dipende dal Ministro dell’Interno, è assai grave – che l’Ente è sull’orlo del dissesto, come ha fatto tale Falco, a comprare, con i soldi del Comune, un carretto siciliano per 20 mila euro ?
Ma come, sono sull’orlo del dissesto e non sapendo cosa fare acquistano un modestissimo carretto per 20 mila euro ?
La somma – fa notare, tra l’altro, Sgarbi – è stata ritenuta “congrua” dalla Sovrintendenza, ma quel modestissimo carretto non vale più di 1.500 euro. Tuttavia, qualunque cifra valga, mi chiedo come si possa dire che un Comune è in dissesto e spendere tutti questi danari per un carretto. E’ questa la logica con cui pensano di migliorare una città commissariata ?
Allora non mi resta che querelare il signor Falco, perché le bugie su un Comune amministrato da me, non sono corrispondenti al vero. Possibile che un Prefetto non dica la verità ?»

Gli ha fatto eco Guglielmo Serio, ex magistrato del Consiglio di Stato, nominato Commissario a Salemi dalla Regione Siciliana, con i poteri del sindaco e della giunta, dopo le dimissioni di Sgarbi nel febbraio de 2012: «Sono rimasto in carica per oltre un mese, fino all’arrivo dei tre Commissari. Nel passaggio di consegne fu redatto un verbale, e non risultava alcun dissesto. Anzi, si certificava un bilancio sano. Mi meraviglia quello che si sostiene oggi»

Su questo aspetto l’ex assessore al Bilancio Marcello Barbaro ha osservato: «Sorprende quello che ha dichiarato il Prefetto Falco sul paventato dissesto. Una recente legge prevede, per i comuni che corrono questo rischio, di attuare un piano di riequilibrio in 10 anni, cosa che a Salemi i commissari non mi risulta abbiano fatto. Il bilancio del 2010 è stato chiuso con un avanzo di amministrazione di 417 mila euro. E, anche nel 2011, durante la gestione di Sgarbi, il bilancio era in attivo»

L’operato, anomalo, della Commissione di accesso agli atti
«L’esperienza di Salemi – ha sottolineato Sgarbi – si è interrotta con un epilogo che non ha nulla a che fare con la realtà dei fatti, ovvero lo scioglimento. Un atto inaccettabile che ha lasciato una lacerazione dentro di me.
I componenti della Commissione di accesso agli atti non hanno mai parlato con me. Come non ho mai incontrato il Prefetto dell’epoca, Marilisa Magno (è lei che ha chiesto l’ispezione al Comune di Salemi) e il Questore Carmine Esposito; non so che faccia abbiano.
Non ho mai visto a Salemi un uomo della Polizia che volesse chiedermi qualcosa o parlare con me. Pertanto, l’idea che si possa sciogliere un Comune senza nulla chiedere al sindaco, determina una serie di falsità che non si possono tollerare».

Non si può continuare ad abusare della parola mafia.
A Salemi «un finto teatro di mafia»
«Non è accettabile – ha attaccato Sgarbi – che un uomo di Stato, un Prefetto, quale oggi è Leopoldo Falco, continui a raccontare una storia che non è corrispondente al vero. Nei giorni scorsi ho letto su un quotidiano regionale una sua dichiarazione rispetto ai fatti di Salemi: «Siamo uno squadrone, la mafia non ci fa paura». Ora, queste cose le racconta a sua zia: a Salemi la mafia non c’è. E’ la stessa retorica del Presidente della Regione Crocetta che si è inventato la mafia dietro le proteste degli attivisti che non vogliono il radar a Niscemi.
Non si può continuare ad abusare della parola mafia. La realtà della mafia è gravissima, ma immaginare che ci sia stato un pericolo a Salemi è una bugia assoluta. E questa bugia va smentita.
Proprio in questi giorni – ha ricordato Sgarbi – ho letto le considerazioni di Michele Costa, il figlio del Procuratore Gaetano, ucciso dalla mafia, che spiegano molte delle finzioni che abbiamo patito a Salemi, dove un giorno mi fecero trovare la testa di un maiale dietro la porta. Io che non sono siciliano, non ho attribuito questo episodio a chissà quali minacce della mafia; a me non fece alcun effetto, ma da lì sono partite indagini che hanno creato, a partire da questo fantoccio, dalla testa del maiale, un finto teatro di mafia, di una mafia che non c’è più. E queste cose le dice Michele Costa: “Ormai è in nome della legalità che si cerca di raggiungere i centri di potere. Dobbiamo stare attenti alla mafia dell’antimafia, a quelle persone che si arrogano il diritto di stabilire ciò che è accettabile da quello che non lo è. La mafia non minaccia, agisce. La mafia ha vinto ¬ perché è riuscita a togliere di mezzo quel nemico che fu mio padre ed a farlo quasi dimenticare. Oggi vengono sbandierate le minacce di morte della mafia, ma guardate che la mafia non ha mai minacciato nessuno, ha agito. Se non si cambia registro è finita, vorrei capire perché non si perseguono per simulazione di reato coloro che millantano di avere subito minacce. Pochi giorni fa ho letto addirittura di due latte di carburante lasciate davanti ad un ufficio e subito si è parlato di intimidazioni mafiose, di spiegamento di forze… ed alla fine si è scoperto che si trattava di carburante lasciato lì da una persona rimasta in panne con l’auto. Bisogna cambiare registro, o è finita”
Queste parole mi sembrano la migliore risposta alle parole del signor Falco»

Il ruolo dell’ex parlamentare regionale Pino Giammarinaro
«Come mai – si è chiesto Sgarbi – lo scioglimento non l’abbiano chiesto 10, 15, 20 anni fa. Non è che possono inventarsi, di colpo, che Giammarinaro è “mafioso”, perché non è condannato e nemmeno indagato per mafia. Non debbo difendere Giammarinaro, perché non mi occupo della sua vicenda giudiziaria, ma va detto che non puoi chiamare “infiltrazione” e “regia occulta” quello che, coram populo, era limpidissimo.
Come è possibile che in un Comune in cui sono sindaco nessuno mi chieda quello che ho visto, che è capitato, e si parli d’infiltrazione e regia occulta di un signore che è da 30 anni sulla scena politica in Sicilia, e che non ha agito nell’ombra, ma ha fatto dei comizi e delle liste con cui ha eletto dei consiglieri ?»

Uno così fazioso e animato da pregiudizi non può fare il Prefetto
«Falco, che non dev’essere, evidentemente, un Prefetto, perché un Prefetto non può avere la mancanza di sensibilità di dire cose contro la legge, ha dichiarato : “Di Sgarbi non voglio parlare. Di Giammarinaro invece voglio parlare. L’ho incontrato un paio di volte, e quando l’ho visto s’è tenuto a debita distanza. Agli studenti dicevo di non chiedere mai favori al vecchio zio che dev’essere isolato…”
Ora io mi chiedo: può un Prefetto dire ai bambini: non parlate con l’uomo cattivo ?
Giammarinaro non è stato condannato. La Costituzione dice che fintanto che uno non è condannato, e in via definitiva, è innocente. Ma dove siamo arrivati ? Che un Prefetto si permetta di dire: non guardate l’uomo nero ? E su quell’uomo nero costruisce una letteratura fantastica ? Questa cosa che lui arriva e dice chi è appestato, mi pare gravissima. Non è in grado di fare il Prefetto un uomo che sia così’ fazioso, così animato da pregiudizi e così privo di rispetto per la legalità
Ora che è stato promosso Prefetto a Trapani Falco potrà finalmente combattere la mafia con lo “squadrone” che ha. Però, io vorrei capire qual è questo pericolo straordinario che hanno corso a Salemi, che faccia ha, se è lo stesso pericolo che indica Crocetta nei protestatari di Niscemi, o se è lo stesso pericolo di cui ci parla Michele Costa. Che mafia ha trovato a Salemi Falco, lui che chiude musei e compra carretti siciliani ?»

A Salemi musei chiusi.
«Per capire cosa hanno fatto i commissari a Salemi, basta leggere due recenti articoli, uno del Los Angeles Weekly (tradotto e ripubblicato sull’ultimo numero di Internazionale ) e l’altro su Il Fatto, domenica scorsa, relativi alla collezione di film Kim’s Video. Io, da sindaco, ho trovato i fondi, 700 mila euro, per catalogarli, digitalizzarli e renderli fruibili. Da un anno e mezzo, da quando ci sono i commissari, la collezione non è fruibile.
Proprio in questi giorni è stato denunciato sulla stampa che persino i musei restano chiusi di domenica e lunedì. E allora, questo presunto “efficientismo”, questa presunta “capacità” dei Commissari straordinari, a cosa ha portato ?
Il Prefetto dichiara che quello della mafia è un bel museo, ma da commissario ha fatto togliere la pubblicità all’aeroporto. Ha dichiarato che lui non chiude i musei, ma quello del Paesaggio, realizzato assieme al Fai, non c’è più»

I compensi dei Commissari: 90 mila euro di rimborsi.
«Un Prefetto ha uno stipendio di 150 mila euro l’anno. Ebbene Falco, oltre allo stipendio di Prefetto (e non faceva il Prefetto a Salemi) ha percepito come Commissario altri 5 mila euro di cosiddetto “stipendio aggiuntivo”.
Per il periodo aprile/dicembre2013 Falco ha percepito rimborsi spese per 14 mila euro. Per 24 mesi saranno pagati complessivamente ai Commissari circa 90 mila euro di rimborsi. E poi parlano della casta ei parlamentari…»

E’ pericoloso venire in Sicilia, non per la mafia, ma per l’antimafia.
«Io mi sono convinto, nel mio periodo di sindaco, che la mafia non ci fosse, rischiando di essere additato come un “negazionista”. Io non nego la mafia, ma voglio che si manifesti prima di denunciare che ha fatto qualcosa. Da questo punto di vista ho elaborato una mia teoria, e cioè che la mafia è come il nazismo: cade Hitler, ma ci sono ancora dei nazisti, cadono Provenzano o Riina, ma ci sono ancora dei mafiosi, che agiscono e dunque vanno perseguiti per le azioni che fanno, non in nome di una loro natura ontologica, cioè ci sono perché ci devono essere comunque.
Come è stato possibile sciogliere un comune per mafia se non è attestato in alcun modo alcun rapporto tra mafiosi e politici ? O vogliono dare del mafioso a me ? Sono forse io che dovevano combattere ?
E’ ora di finirla con questa storia di veder la mafia dappertutto. La Sicilia non può essere mortificata con questo alibi»

«Il ministro Alfano, incapace di intendere e di volere».
«Con quale intelligenza il ministro Alfano ha stabilito la proroga dello scioglimento ?
Inutile spiegare tutte queste cose a lui perché il suo livello è sotto la misura della capacità d’intendere e di volere, un livello talmente basso che anche questa volta avrà firmato automaticamente la proroga dello scioglimento.
Ho parlato di Salemi anche con Berlusconi, il quale non ha trovato disponibile alcun parlamentare disposto a fare una interrogazione, forse perché la scambiavano per un interrogatorio.
Adesso arriva l’interpellanza dell’onorevole Mauro Ottobre, e la presenta un parlamentare del centrosinistra che chiede conto di quello che non è mai avvenuto a Salemi, d’infiltrazioni mafiose surrettizie, inventate e rese suggestive, in maniera fraudolenta, dal Prefetto di Trapani Falco, che continua a menarla con “l’uomo nero”. Sono comportamenti che non può avere un uomo di Stato. E’ lui che ha sollecitato la proroga»

Comuni sciolti funzionali al carrierismo dei Prefetti.
«I comuni sciolti per mafia sono funzionali al carrierismo dei Prefetti. Uno dei Commissari di Salemi, Nicola Diomede, è diventato Capo della Segreteria Tecnica del ministro Alfano. Leopoldo Falco è diventato Prefetto di Trapani
Quando c’ero io non è stato autorizzato alcun impianto eolico. Da quando ci sono i commissari sono spuntate nuove pale.
Non mi attendo molto dalla risposta all’Interpellanza che potrà dare il ministro dell’Interno se penso che uno dei commissari è diventato Capo della sua segreteria e l’altro è stato promosso Prefetto. C’è qualcosa che non funziona, qualcosa di piuttosto grave. Non avrò un Alfano sereno a rispondere. Avrò un Alfano che sentirà ciò che gli diranno Falco e Diomede»

A distanza di due anni ci si chiede ancora
perché hanno sciolto il Comune.
L’ultimo intervento della Conferenza Stampa è stato quello del Principe Bernardo Tortorici, ex assessore ai Musei nella giunta Sgarbi e attuale presidente dell’associazione dimore storiche siciliane
«Quando mi chiedono – ha detto – a due anni di distanza, perché è stato sciolto il Comune di Salemi, io non so ancora dare una risposta. Fatti e atti della nostra amministrazione sono in direzione contraria a qualsiasi infiltrazione. A Salemi la mafia poteva avere interesse nella ricostruzione post terremoto e nelle energie rinnovabili, dove giravano parecchi milioni di soldi pubblici. Ebbene, la giunta Sgarbi ha impedito gli abbattimenti nel centro storico, approvando delle linee guida che prevedevano una ricostruzione attraverso il recupero dei vecchi manufatti, senza più scheletri di cemento. Abbiamo approvato un regolamento per gli impianti fotovoltaici. Siamo stati l’unico comune a presenziare alle “conferenze dei servizi” alla Regione per opporci a nuovi impianti eolici e fotovoltaici. Siamo stati l’unica amministrazione in tutta la Sicilia che ha chiesto di estendere i vincoli del Piano Paesistico a molte aree del territorio salemitano.
Da assessore io personalmente ho denunciato alla Guardia di Finanza i proprietari degli impianti eolici perché non pagavano l’Ici e non so che fine abbia fatto questa denuncia. Tutto quello che poteva essere interesse della mafia è stato annullato, azzerato.
Io avrei voluto avere lo Stato al fianco: Carabinieri, Polizia, Prefettura. Invece ce li siamo ritrovati tutti contro. Hanno invece trasformato una affermazione di un uomo di marketing come Oliviero Toscani in un fatto»

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