Sanità in Calabria. Pacenza (Pdl) su Tavolo Massicci: “clima giacobimo, conti in miglioramento: serve collaborazione”

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Salvatore-PacenzaEvidentemente si preferisce serbare un approccio giacobino per discutere dei problemi della sanità in Calabria piuttosto che provare a risolvere gli stessi attraverso la convergenza di intenti politici e il senso di responsabilità, affrontando cioè quei nodi basilari che permetterebbero di garantire ai cittadini un servizio degno degli standard nazionali”. Così il presidente della III Commissione Sanità Salvatore Pacenza in merito al dibattito apertosi sui contenuti del verbale scaturito durante l’ultima seduta del Tavolo Massicci.

Si chiede di far cadere teste – commenta l’onorevole Pacenza – invece che provare a comprendere quali siano in questo momento gli ostacoli e le restrizioni che il piano di rientro e lo stesso tavolo ministeriale stanno imponendo alla Regione senza concedere ad essa una via d’uscita, o quantomeno una boccata d’ossigeno. A partire da quello sblocco del turn over del personale che, da solo, allevierebbe di non poco lo sforzo nel potenziamento dei Lea. Ma davvero si pensa che possa arrivare qualcun altro al posto dell’attuale commissario e con la bacchetta magica in mano, magari di colpo, regali subito alla Calabria la Sanità che vogliamo? Dal ministero sono arrivati apprezzamenti e sollecitazioni lo scorso 16 luglio. I revisori, ad esempio, hanno confermato che i conti sono in netto miglioramento. Non è forse questo un segnale positivo? Perché tanto prima si riuscirà a mettere un tappo alla voragine del debito sanitario tanto prima si riuscirà a riportare a normalità l’erogazione del servizio ai calabresi. In questo momento, a mio avviso, la cosa più importante da affrontare è il potenziamento della rete assistenziale territoriale che alleggerirebbe di non poco i carichi sostenuti attualmente dalla rete ospedaliera. Ma tutto ciò sembra non interessare agli interventisti della minoranza che perseguono una dialettica politica degna da campagna elettorale, quando invece occorre da parte loro un apporto costruttivo e collaborazionista all’azione di riorganizzazione e di rilancio della Sanità. Sulla salute non si specula politicamente perché è dovere di tutti rappresentanti istituzionali assicurare ai cittadini un diritto costituzionalmente garantito che viene prima di ogni strategia partitica. Spero che tutto ciò venga compreso dai colleghi dell’opposizione perché di sicuro troverebbero una sponda in quella che è l’attuale istanza popolare verso la politica”.

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