Regione Calabria, dichiarazione del Presidente della Commissione “Bilancio, attività produttive e fondi Ue” Candeloro Imbalzano

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“Senza imputare responsabilità, è sempre vera l’espressione che ‘i guai non accadono mai per caso’ ma sono il frutto di pressapochismo, insipienza ed incapacità. Se non si fosse arrestato il percorso, da noi avviato, con la legge che istituiva il Centro regionale del Sangue, sicuramente oggi avremmo avuto un sistema trasfusionale sicuro e garantito”.
E’ quanto afferma il presidente della Commissione “Bilancio, Attività Produttive e Fondi Comunitari” del Consiglio regionale Candeloro Imbalzano che “alla luce della tragica morte, al Centro Trasfusionale di Cosenza, del pensionato rendese stroncato da un batterio killer contenuto in una sacca di sangue”, bolla ancora una volta come “inaccettabile la presa di posizione assunta dal precedente Governo”.
Candeloro Imbalzano parla di “ipocrisia ministeriale, miopia programmatoria e gestionale e di ottusità burocratica. Il Ministero competente, che era stato già adeguatamente informato delle inefficienze del Centro Trasfusionale di Cosenza, infatti, è lo stesso Ministero che, circa un anno fa, ha sollevato la questione di costituzionalità della legge per l’istituzione del Centro regionale del Sangue, proponendo la relativa impugnativa dinanzi alla Corte Costituzionale. Un provvedimento molto atteso di cui mi ero fatto promotore – prosegue il presidente della Commissione Bilancio -raccogliendo le istanze del mondo del volontariato e dell’associazionismo tanto presente ed importante nella nostra realtà ed il cui ruolo rimane fondamentale nella gestione del settore e che in merito aveva espresso pubblicamente apprezzamenti e valutazioni positive”.
“La tragica morte del pensionato di Rende – prosegue Imbalzano – ha fatto emergere una drammatica realtà evidenziando, ancora una volta, come questa Regione non abbia potuto, per responsabilità ben individuate, dotarsi di un sistema trasfusionale da regione cosiddetta ‘normale’, potendo contare su una legge, quella di cui mi ero fatto ideatore, che raccoglieva le indicazioni virtuose delle diverse associazioni interessate, fra cui l’Avis e l’Adspem”. “Un fiore all’occhiello del nostro sistema normativo e peraltro – mi preme ribadirlo – una legge finanziata quasi interamente con fondi ministeriali già disponibili”.
Il presidente della seconda Commissione conclude così: “Ritengo indispensabile riprendere quel percorso legislativo virtuoso che sicuramente avrebbe fatto registrare una svolta nella garanzia dei livelli di sicurezza e controllo dei servizi trasfusionali”.

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