Reggio: a “Catonateatro” torna Enrico Guarneri con lo spettacolo “Che notte… quella notte”

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Catona-teatroPer il settimo appuntamento 2013, “Catonatetaro” propone alla platea “Che notte… quella notte”. Una commedia dal retrogusto amaro scritta da Carlo Auteri ed interpretata dal bravissimo Enrico Guarneri.

Lo spettacolo, che porta la regia dell’acuto Antonello Capodici, si inserisce nel cartellone proposto quest’anno dalla Polis Cultura e la sua programmazione cade nella “notte di San Lorenzo”.

Sabato 10 agosto, infatti, con inizio alle ore 21.15, Catona sarà il palcoscenico di una notte magica, come quella descritta nella rappresentazione.

Il tutto si svolge in una stazione ferroviaria immaginaria, dove la notte dell’ultimo dell’anno del 1936 succedono cose inaspettate.

I protagonisti della piéce, il capostazione Saverio (Enrico Guarneri) e la bella ballerina Caterina (Francesca Ferro), si ritrovano a vivere insieme la leggerezza di un’amicizia fulminea e la forza di un amore nascente.

Sentimenti potenti che si dipanano su una tela macchiata dai cambiamenti politici del paese: il fascismo e tutto ciò che di nefasto porta con sé.

Enrico Guarneri, conosciuto ai più come “Litterio Scalisi”, suo personaggio storico che lo ha reso famoso in Sicilia e in tutto il Paese, guiderà un cast di alto livello tra cui Vincenzo Volo e Rosario Marco Amato.

«Per noi – ha affermato Lillo Chilà presidente della Polis Cultura – Guarneri è una garanzia. Il pubblico di “Catonatetaro” lo ha sempre apprezzato in ogni sua performance, e quest’anno lo potrà vedere in duplice veste. Infatti l’attore, lo ricordiamo fin da subito, il 18 agosto sarà anche Mastro Don Gesualdo in una rappresentazione  che si preannuncia straordinaria».

“Che notte…quella notte”, consentirà agli spettatori di ritornare al secolo appena trascorso, ripercorrendolo storicamente, artisticamente e culturalmente con rappresentazioni evocative, suggestive e coinvolgenti.

Nel mezzo del nulla, la stazione siciliana sperduta, un uomo si oppone alla ineluttabilità del suo  destino e della sua condizione.

E vi si oppone con l’unica arma che rimane agli esseri umani dopo che essi hanno perduto tutto: la propria coscienza.

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