Asp di Reggio Calabria, Loredana Delfino (MEDA) chiede verifiche sulla posizione del direttore Squillacioti

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MEDADi seguito la nota diffusa dal Coordinatore Regionale MEDA, Loredana Delfino :

Nei giorni scorsi il consigliere regionale Naccari con un quesito posto al Governatore Scopelliti ha chiesto la verifica della posizione del Direttore Squillacioti denunciandone le presunte illegittimità che, nel tempo, avrebbero anche provocato un danno erariale.

A tal proposito il M.E.D.A. Calabria, Movimento Europeo Diversamente Abili, per conto della sua responsabile regionale, Loredana Delfino, si pone il problema della conformità dell’operato da parte della Dirigente per come regolato dall’art. 13 della Legge Regionale 34/2010 relativo alle norme per la risoluzione anticipata del rapporto di lavoro del personale regionale, degli enti, delle aziende e delle società regionali. Specificatamente il comma 9 evidenzia come: “a coloro che beneficiano della presente legge è  fatto divieto assoluto di instaurare rapporti di lavoro o stipulare contratti per il conferimento di incarichi di consulenza, collaborazione, studio e ricerca, a qualunque titolo, con la regione e con gli enti ,aziende e società regionali, per i cinque anni successivi alla risoluzione del rapporto di lavoro. La stipulazione di contratti in contrasto con il presente divieto comporta responsabilità personale e patrimoniale del dirigente che lo ha sottoscritto”.

Rispettando la legge la Squillacioti ha beneficiato della risoluzione anticipata del rapporto di lavoro, collocandosi prima in pensione e successivamente “nominata” Direttore dell’Asp di Reggio Calabria. Codesta condizione lavorativa è da considerarsi conflittuale e colloca la stessa Squillacioti all’espletamento di un incarico non solo non conforme alle norme vigenti, ma a causa del suo operato sono state addirittura effettuate restrizioni al servizio offerto, in particolare evidenziato con la chiusura e/o accorpamento di reparti ospedalieri  che, sul territorio, hanno incrementato notevolmente “gravi” disagi.

Verificata la sua incompatibilità, come previsto dalla legge, vengono meno tutti i procedimenti deliberativi emessi dal dirigente per la riorganizzazione territoriale ospedaliera. Dinanzi a codesta evidenza il Governatore della Calabria poteva prevenire lo scandalo accertandosi ancor prima della sua posizione. Viste le indagini aperte, chiediamo l’immediata sospensione, anche cautelativa, della Dirigente per limitare i danni da Lei erogati.

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