Il CIS della Calabria ha promosso “ Borges e il tango – Storie d’amore, di coltelli e di poesia”

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imagesNello spazio del chiostro della Chiesa di San Giorgio al Corso, Reggio Calabria, il Centro Internazionale Scrittori della Calabria, ha presentato il recital: Borges e il tango – Storie d’amore, di coltelli e di poesia. Davanti ad un numerosissimo pubblico il video di Nicola Petrolino, la voce recitante di Loreley Rosita Borruto e la chitarra il maestro Ruben Pennestrì, hanno trasformato musica, parole e immagini in forza narrante e ritmo melodico per dimostrare come nel tango, più di ogni altra musica, si riversi l’espressione culturale e storica di un popolo, di un paese e la forza immaginifica di uno dei più importanti maestri del Novecento: Jorge Luis Borges. Il tango argentino è apoteosi di sensualità, nella libera espressione di corpi fluttuanti tra note ribattute e ritmi serrati che s’insinua fra corpo e mente, seduce l’anima e trasporta il flusso emozionale nella danza dei colori, nel movimento dei segni, nel ritmo ossessivo di una musica che interagisce con lo spirito. Una musica che ci porta lontano, in terre infuocate dalla passione e in luoghi dove il sincronismo dei passi a due si protrae al di fuori del tempo e dentro le pulsazioni di una quotidianità dal sapore struggente. Nel XX secolo il tango è diventato uno dei soggetti della letteratura argentina. Eppure, forse, è unicamente negli scritti di Jorge Luis Borges, uno dei più grandi poeti e scrittori del secolo appena passato, che il tango è diventato un sottile e costante filo conduttore che, risalendo alle origini, ne ha romanzato le cronache, esaltando l’audacia e la teatralità dei personaggi. Ansioso di edificare simboli che potessero superare l’azione evidentemente inesorabile del tempo e cosciente del suo destino altrettanto inesorabile di essere uno scrittore, Borges ci suggerisce l’idea che grazie all’elaborazione personale del linguaggio ed alla condivisione dell’esperienza dell’amore per la parola, ogni espressione dell’universo acquisisce dignità letteraria. La poesia può albergare ovunque: anche nel tango. Leggendo l’intera opera dello scrittore argentino si possono trovare molti esempi che stanno a sottolineare l’importanza di tre elementi – il tempo, la memoria, la musica – che non possono essere separati nella milonga in quanto sono le caratteristiche che si intrecciano per dar vita alle canzoni e alle poesie per il tango. Se l’arte è un documento che servirà per la sopravvivenza della memoria e delle gesta degli uomini, per cui la memoria non verrà mai sepolta nell’oblio, nel mondo borgesiano fatto di puro tempo e di memoria, il tango ha il compito di conservare il passato eroico dell’Argentina, trasformandosi in uno dei concetti chiave della concezione del mondo dell’autore. Il tango possiede, inoltre, una nobile tradizione musicale di compositori “colti”, come l’indimenticabile e più volte citato Astor Piazzolla, nella cui musica i ritmi sincopati si fondono magnificamente con le sonorità dell’orchestra sinfonica del ‘900. Da queste premesse nasce l’idea di Borges e il tango – Storie d’amore, di coltelli e di poesia, un recital che vuole essere un percorso letterario, cinematografico e musicale che scandaglia l’universalità di uno dei più grandi autori del ‘900 e, nello stesso tempo, intende ricostruire un aspetto del suo universo semantico con gli strumenti più consoni per esplorare e riportare in superficie la sua essenza: la parola, la musica, l’immagine, in un college che assume toni narrativi e che può anche essere visto come approfondimento letterario oltre che musicale.

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