A Reggio vogliono “uccidere” anche lo sport

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Palasport PalaCalafiore Reggio CalabriaRiusciranno ad “uccidere” anche lo sport a Reggio? Sicuramente ci stanno provando. 184,90 euro all’ora per usufruire del Pala Calafiore. 98 per il Botteghelle. 55,47 euro, invece, per allenarsi allo Scatolone o nelle palestre di Gallico, Viale Messina, Gallina, Pellaro e Catona. Sono alcune delle tariffe per la concessione delle palestre scolastiche e gli impianti sportivi 2013-2014 rese note dalla Commissione Straordinaria che da Ottobre guida palazzo San Giorgio.

Senza elencare le pesanti richieste per la disputa di gare di campionato con costi che vanno dai 110 euro di alcuni impianti ai 370 del Pala Calafiore dove per organizzare una manifestazione si arriva a pagare addirittura 1.849,00 euro.

Palasport PalaCalafiore Reggio Calabria 1Prezzi salati, salatissimi, che hanno scatenato le proteste di moltissime società dilettantistiche che, con queste tariffe, rischiano di dover dire addio ai sogni e alle gioie che solo lo sport può regalare. Dopo anni di sacrifici e di gratificazioni.

Ancora peggio, però, è andata alle realtà calcistiche cittadine, non quelle del mondo “pallonaro” miliardario, ma quello dei campi in terra (non sempre battuta).

Per i campi di Bocale e Gallico, ad esempio, il costo orario ammonta a 184,90 euro, mentre quello per le gare di campionato sale addirittura a 554,70 euro: ciò vuol dire che per disputare un campionato di Eccellenza, Promozione o Prima, Seconda e Terza categoria ogni società reggina dovrà sborsare più di 6 mila euro solo per disputare le partite casalinghe.

bocaleuu6Ma non è tutto. “Resta l’obbligo – scrivono i Commissari – da parte delle Società Sportive utilizzatrici di corrispondere alla società incaricata della manutenzione e custodia degli impianti sportivi comunali (in atto Multiservizi Reggio Calabria s.p.a.), il compenso per straordinario ed indennità a qualsiasi titolo dovuti per legge ai propri lavoratori impiegati, oltre il normale orario di servizio (domeniche e festivi), per la custodia dell’impianto nel periodo di svolgimento degli allenamenti o delle gare di Campionato o di eventuali manifestazioni sportive ed extra sportive”.

Altre uscite, insomma.

Un salasso incredibile che rischia di sancire la fine di numerose e gloriose realtà cittadine (alcune hanno già annunciato alla Lega il probabile forfait). Scelte dettate, probabilmente, da una scarsa conoscenza del territorio e dell’associazionismo cittadino: scelte dettate, crediamo, da burocratici poco attenti a quelle che sono le vere esigenze e le reali istanze del territorio. Tecnici lontani anni luce dalla vera città.

bocale02Nessuno ha infatti tenuto in considerazione che quasi tutte le realtà reggine sportive e associative usufruiscono di impianti comunali.

Ma soprattutto i dirigenti comunali (e di riflesso i commissari straordinari inviati dal Governo a sostituire la politica) hanno voluto sottacere uno degli aspetti fondamentali degli ultimi anni dove proprio la cura e le spesse delle società reggine hanno permesso agli impianti sportivi cittadini di non assuefarsi all’incuria e all’abbandono.

E’ altissimo, a questo punto, il rischio che molte realtà – come già detto – cedano sotto il peso della crisi economica negando a molti ragazzi la possibilità di incontrarsi e ritrovarsi; di far parte di un gruppo, di una squadra, togliendoli magari da altre più disperate “attrazioni”.

Scelte assurde e scollate da un mondo, quello sportivo, che andrebbe coccolato ed aiutato: che negli anni ha rappresentato il riscatto sociale ed economico per la nostra città e che oggi, invece, rischia di essere “suicidato”.

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