Regione Calabria, l’On.Chizzoniti si rivolge al Ministro Cancellieri

StrettoWeb

CalabriaDopo la trasmissione del voluminoso dossier al Csm, al Procuratore Generale presso la Suprema Corte di Cassazione ed al Ministro della Giustizia, il presidente della Commissione di Vigilanza e Controllo del Consiglio regionale Aurelio Chizzoniti ha depositato copia dello stesso dossier alle cancellerie del Procuratore Generale presso la Corte di Appello dottor Salvatore Di Landro e dottor Francesco Scuderi, Avvocato Generale, del Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale dottor Federico Cafiero De Raho, del Primo Presidente della Corte di Appello Dott. GiovanBattista Macrì e del dottor Luciano Gerardis Presidente del Tribunale reggino. Ma non è tutto. Il presidente Chizzoniti, oggi, vista la presenza in città del Ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri, notificherà alla stessa un’altra nota nel cui contesto Chizzoniti rimarca “lo specioso, ingannevole e superficiale comportamento sia del binomio Sferlazza – Musolino che del Tribunale ordinario, presieduto dal dottor Andrea Esposito e composto dai dottori Luigi Varrecchione e Mattia Fiorentini. Per questi cinque magistrati – argomenta il presidente Chizzoniti – non esiste la benché minima possibilità di inquinamento delle prove da parte di Rappoccio al quale il Tribunale della libertà, presieduto dal dottor Filippo Leonardo, in data 25/02/2013, concedendogli il beneficio degli arresti domiciliari, ha ordinato, proprio per ragioni di cautela probatoria, che lo stesso venisse accompagnato a casa dalle carceri di Castrovillari, ove era detenuto, sotto scorta e con automezzi della polizia penitenziaria. Motivando, altresì, approfonditamente anche sul versante delle imponenti esigenze cautelari ancora sussistenti. Oggi, dopo appena qualche mese e con tantissimi testimoni da escutere, Procura e Tribunale si sono assunti la gravissima responsabilità di non garantire la genuinità delle acquisende testimonianze, restituendo, gelidamente, il pluri imputato all’esercizio delle funzioni di legislatore della Regione Calabria. Libero … di ricominciare. Spacciando – puntualizza ancora Chizzoniti – sul punto, con perfida ipocrisia, la sospensione dello stesso dal partito di appartenenza e la chiusura della segreteria politica quali elementi sufficienti per conclamare l’insussistenza di qualsivoglia ragione cautelare. Dimenticando, però, che solo qualche mese addietro la Procura della Repubblica, coordinata dal reggente Sferlazza, aveva chiesto ed ottenuto misure coercitive personali nei confronti di un manipolo di dipendenti comunali assenteisti il cui tempus commissi delicti risale però a ben due anni addietro, quindi, tutt’altro che reale. E così, mentre la Procura reggina veste i panni del rigore e dell’intransigenza con i predetti dipendenti comunali, dopo qualche mese deraglia clamorosamente ed incoerentemente sui binari del politico Rappoccio, che continua ad usufruire della benevolenza, indulgenza, bontà e comprensione della magistratura inquirente e giudicante cittadina. Con questi parametri – ironizza Chizzoniti – visto che in Italia ed anche a Reggio Calabria, permane il problema del verde pubblico, sicuramente le carceri ben potrebbero essere chiuse e distrutte per trasformarle in parchi attrezzati. Resta, quindi, di grande quanto scottante attualità la ‘badogliata’ introdotta dal senatore Renato Meduri in un proscenio scandito da faide all’interno della magistratura che non sfuggono a diversi, attentissimi operatori dell’informazione”. Chizzoniti invita, inoltre, il Ministro Cancellieri ed anche le altre Autorità cui è stato inviato il documentato esposto, a porre la seguente domanda ai dottori Sferlazza, Musolino, Esposito, Fiorentini e Varrecchione: “Cosa è cambiato sul terreno della tutela probatoria e della reiterazione dei reati dal 25/02/2013 ad oggi? Sicuramente nulla! Eccezion fatta – conclude Chizzoniti – per la mia deposizione, già resa, ma forse non avevo capito che le preoccupazioni del T.d.L. in ordine alle testimonianze ancora da assumere, riguardassero me stesso. Evidentemente da qualcuno ritenuto soggetto debole, vulnerabile e, quindi, possibile destinatario delle ‘pressioni’ di Rapoccio! Così è se vi pare !!!”.

Condividi