Reggio, lavori Museo: le proposte di “Italia Nostra” per il restyling di piazza De Nava

StrettoWeb

museoItalia Nostra Sezione di Reggio Calabria condivide l’idea di riqualificare la piazza De Nava, da realizzarsi nel contesto del progetto di accesso ipoegeo al Museo Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria; non si pone in atteggiamento pregiudiziale nei confronti di progetti innovativi degli spazi urbani ritenendo che, spesso, essi possano costituire nuove opportunità attrattive e impulsi per la migliore fruizione degli stessi, a condizione imprescindibile che risultino in armonia con il contesto nel quale vengono realizzati e, soprattutto, che non sconvolgano il significato dell’uso degli spazi da parte delle comunità che li vivono e che, anzi, ne riqualifichino l’aspetto per essere meglio percepiti e vissuti.
Pertanto esprime il forte auspicio che un’opera di tale portata possa realmente dare lustro ad una parte della città, oggi non bella, ma storicamente e fortemente simbolica e identitaria per i cittadini e per i visitatori.
A tal fine, entrando nel merito della soluzione progettuale proposta, dall’analisi attenta degli elaborati a disposizione, osserva quanto segue:
1.    Nel complesso, l’elaborazione progettuale manca l’obbiettivo dichiarato di puntare a espandere l’ampiezza dello spazio antistante il museo che, invece verrebbe tagliato in due attraverso la realizzazione della struttura in vetro – la cosiddetta “lanterna” – che, seppur semitrasparente, non sembra costituire un punto di incontro ma di cesura tra il “parvis” antistante e la piazza alle spalle. La “lanterna”, sistemata sulla prosecuzione delle linee prospettiche dei marciapiedi, contribuisce a marcare ulteriormente la larghezza della strada che, in corrispondenza del museo, risulta così “solo rialzata”; inoltre, essa sembra ridurre notevolmente la percezione della monumentalità dell’edificio progettato da Piacentini, soprattutto per chi guarda dalle sue spalle.

2.    La superficie di quella che è oggi Piazza De Nava verrebbe ridotta per via dello spazio da riservare al parcheggio dei pullman facendola risultare angusta ed asfittica, comprimendola tra la Via Demetrio Tripepi e la “lanterna”.

3.    La sopraelevazione della pavimentazione andrebbe ad occultare il basamento dell’edificio, interrompendo in tal modo la continuità del “segno”  basale sui restanti muri dello stesso.

4.    un processo di comunicazione tempestivo avrebbe potuto consentire la  partecipazione alla progettazione di tale nuovo spazio urbano che per diventare veramente cittadino deve, come è oggi di prassi, passare dal coinvolgimento partecipato della collettività.
Esposte le suddette osservazioni, la Sezione Italia Nostra di Reggio Calabria, considerato
che già troppi finanziamenti europei destinati alla Calabria restano inutilizzati, che tutte le ristrutturazioni di grandi musei, nel mondo, prevedono la realizzazione di nuovi spazi per i servizi accessori;
visto che l’iter di progettazione non si trova in fase esecutiva e che è prevista a breve una conferenza dei servizi che, per definizione, ha lo scopo di accogliere i pareri e i suggerimenti dei diversi soggetti portatori di interesse,
esprime il forte auspicio che  il progettista voglia tenere in considerazione le osservazione sopra esposte e le  proposte che verranno in sede di conferenza dei servizi, formulate.

In particolare Italia Nostra
propone che il progetto di accesso ipogeo al museo possa essere riconcepito anche in funzione della fruizione della realtà archeologica sottostante le superfici antistanti il museo;
suggerisce di ricollocare (e se possibile anche rimodulare) la “lanterna” facendo in modo che essa non segni una interruzione tra la piazza e il parvis ma realizzi veramente un’unità materiale e concettuale di piazza (ad esempio spianare la piazza attuale a li vello attuale del Corso Garibaldi e portare dietro la lanterna? Oppure ripensare alla forma e alle dimensioni della lanterna stessa?) Certamente nella parte ipogea andrebbe creato un percorso o andrebbero destinati spazi all’interno delle aree progettate con “a vista” le emergenze e/o stratigrafie archeologiche  esistenti – debitamente evidenziate e/o ricollocate secondo un “preciso progetto archeologico” come ad esempio si è già sperimentato o si sta proponendo in altre città come Atene o Napoli  – nonché l’osservazione delle stratigrafie ambientali-geologiche di realtà particolarmente interessanti come la presenza del torrente Santa Lucia che ancora oggi scorre sotto la piazza.

La sezione Italia Nostra comprende anche, e li fa propri,  i timori della popolazione che ha visto più volte sfregiare gli spazi della città da interventi quanto mai discutibili. Si pensi a Piazza Orange, dove è stato cancellato uno degli angoli più caratteristici della città da potersi offrire anche ai visitatori – se solo si fossero interdetti la sosta e la circolazione degli autoveicoli – per essere sostituito da un indefinibile soluzione progettuale, si pensi ancora a Piazza S. Anna, alla copertura della Stazione Lido, ai gazebi della Via Marina.
Italia Nostra, quindi, considerato quanto esposto, chiede fortemente che il progetto voglia essere rivisto per fare in modo che la città possa avvantaggiarsi e vantarsi della sua realizzazione.

Condividi