Messina: si insedia il Consiglio Comunale. Accorinti: “vinca il bene comune, insieme cambieremo questa città”

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RenatoAccorintiUn Renato Accorinti come sempre visibilmente coinvolto ha presieduto l’insediamento dei 40 consiglieri comunali di Messina. La presidenza dell’assemblea è stata assegnata in via provvisoria ad Emilia Barrile (Partito Democratico), che ha ottenuto il maggior numero di preferenze individuali alle elezioni. Quindi la parola è passata al sindaco Accorinti, che ha pronunciato le seguenti parole: “giuro di osservare lealmente la Costituzione Italiana“. Dall’intera aula consiliare è partito un lungo applauso.

Accorinti quindi ha chiesto di poter fare un breve intervento. “Oggi si ricomincia con un vento nuovo – ha detto il sindaco -. L’invito che faccio a cittadini, assessori e consiglieri è quello di prendere in mano la città. Sappiamo tutti che abbiamo percorso fin qui una strada che non ha portato a grandi frutti. La vivibilità di Messina non è altissima. L’invito rivolto a tutti è che, con grande senso di responsabilità, ognuno secondo il proprio ruolo e con massima armonia, di percorrere una strada che porti al bene comune“.

La politica è un bene prezioso, è un bene comune. È un atto spirituale. Quando mi chiedono e ci chiedono ‘perché lo fate?’, questo è un atto semplicemente d’amore. Non ha altre finalità. Mettersi su una strada che porti a risollevarci è un atto d’amore. Come quando in famiglia facciamo di tutto e di più per i nostri figli“, ha detto Accorinti. Poi rivolgendosi esplicitamente ai consiglieri, ha aggiunto: “Io vi chiedo, indipendentemente dalle vostre idee, che possono anche essere diverse, di arrivare qua già con tanti contrasti. Parliamo prima dei problemi della gente. Abbiamo una responsabilità enorme, perciò non possiamo partire da preconcetti. Mettendo al centro il bene comune sono sicuro che qui tutti, nessuno escluso, hanno voglia di incamminarsi in questa nuova strada“.

Ogni cosa che faremo – ha continuato il primo cittadino – sarà un nuovo mattone per quest’identità che abbiamo perso. Non scarichiamo colpe agli altri, incominciamo da noi. Io vi chiedo critiche amorevoli, per sbagliare meno. E quando faremo bene, i meriti saranno divisi tra tutti, non solo in quest’aula, ma anche con la gente“. E qui è scattato l’invito ai cittadini: “La democrazia è partecipazione e la delega è la morte della democrazia. Invito i cittadini a partecipare sempre alla vita collettiva. Metteteci in crisi, dateci idee, non siamo depositari di nessuna verità. Noi siamo al servizio del popolo. La nostra stella polare deve essere il bene comune“.

Poi, tornando ai consiglieri, Accorinti ha detto: “dobbiamo anche tornare a casa tardi, lavorando per il bene comune. Ma non deve essere una pesantezza, bensì una gioia. Perché stiamo lavorando per il bene di tutti. Il nome di Messina deve tornare agli splendori di un tempo. Il nostro è uno dei luoghi più belli del mondo. Lo abbiamo trattato male. Adesso tutti dobbiamo cambiare direzione per farla risorgere. A Messina ci sono risorse infinite. Sia le istituzioni che i cittadini devono cambiare completamente assetto“.

Accorinti quindi tira in ballo la stampa nazionale che finalmente, dice, “ha parlato di noi in senso positivo“, aggiungendo poi: “Io non sono in contrapposizione con nessuno. Sono qua grazie ad una vittoria di tutti. Il mio mandato è rimesso a tutti voi. C’è un’energia nuova che appartiene a tutti: quella che spinge a voler vivere bene. Abbiamo ereditato un disastro economico, ma io non ho paura. Insieme costruiremo una nuova Messina. Ce la faremo indipendentemente dal default, se ognuno di noi, cittadini e istituzioni, metteranno in questo percorso le possibilità che hanno dentro le proprie coscienze e le proprie anime“. Il sindaco conclude così: “Ce la faremo insieme. Ha senso solo così. Una parte non deve vincere sull’altra, deve vincere il bene comune. Andiamo avanti e cambieremo questa città“.

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