Mercato Reggina: per la fascia destra offerta a Luciano, se dice “no” c’è Padalino

StrettoWeb

La Reggina è al lavoro sui campi del Sant’Agata prima della partenza per San Giovanni in Fiore mentre Foti e Giacchetta sono a Milano per le grandi manovre di mercato: il reparto nevralgico su cui intervenire è quello centrale, e mentre si chiude per Maiello e Martinelli, c’è da sciogliere il nodo della fascia destra. Con D’Alessandro e Melara in partenza per la Lega Pro, l’unico giocatore di ruolo è il giovanissimo brasiliano Maicon. E’ sfumato nei giorni scorsi il principale obiettivo della società, il giovane e promettente Cristiano Piccini che ha avuto un’offerta dal Livorno e ha preferito andare a giocare subito in serie A. Prima di affondare il colpo su Padalino, la società ha fatto un pensierino a Luciano che proprio ieri ha avuto il definitivo “addio” dal Chievo Verona dopo 13 stagioni con la maglia gialloblù. ”Tradito? E’ una parola forte. Deluso, molto deluso. Quando e’ arrivata la telefonata del presidente ammetto che ho pianto, non pensavo finisse cosi’ male” ha detto l’ormai ex capitano dei veneti. E’ stato  il nuovo tecnico Sannino che non lo ha ritenuto all’altezza del nuovo Chievo. ”Si’, penso sia stata una decisione dell’allenatore – conferma Lucianoe’ una botta terribile. Io voglio ancora giocare, sto bene, non sono piu’ giovane, lo ammetto. Ma ho tanta voglia di dimostrare di poter essere un giocatore importante. Lo volevo fare qui al Chievo, in una squadra che considero la mia famiglia. Ora devo valutare un paio di offerte. Mi piacerebbe rimanere in Italia e non ne faccio una questione di categoria. A me interessa giocare e basta. Ho ricevuto un’offerta dalla serie A, una dalla B, vedremo. Lascio che a lavorare sia il mio procuratore. Mi piacerebbe rimanere in Italia, poi a fine carriera tornare in Brasile, magari a fare l’osservatore per conto del Chievo”. Il 37enne brasiliano è sicuro: ”se fosse rimasto Corini, sarei stato certamente confermato al Chievo. Con lui ne avevo gia’ parlato, magari anche in un ruolo nel suo staff tecnico”. Poi, inevitabile, lo sguardo al passato. ”Il Chievo mi ha dato tanto, il presidente e’ una persona eccezionale. Il miglior Chievo? ”Non ho dubbi, quello del primo anno di A. Sono molto grato poi a Di Carlo – dice – con lui ho giocato da mezzala destra e quello era il mio sogno”. Ora resta l’amarezza ”per una storia che non doveva finire cosi’. E’ vero, la vita continua, ma e’ durissima”.

Condividi