Cosenza, il sindaco Occhiuto interviene sull’articolo del Corriere della Sera relativo al progetto del Museo di Alarico

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“Che una grande firma del giornalismo italiano come Gian Antonio Stella dedichi attenzione al progetto del Comune di Cosenza sul Museo di Alarico, con un approfondito articolo pubblicato sulle colonne del Corriere della Sera, ponendo così in risalto la ricchezza storico-culturale legata al nome della città, insieme al fermento del dibattito in corso, è per noi motivo di orgoglio e non possiamo quindi che esserne lusingati”.
Il sindaco Mario Occhiuto commenta con favore l’odierno servizio del Corsera a pag. 32, intitolato : “L’ultimo oltraggio del barbaro Alarico: è lite sul museo”, precisando tuttavia la posizione dell’Esecutivo in merito alle polemiche che vi vengono evidenziate. “Fin dalla nostra idea di demolire un ecomostro degli anni ’50 quale l’ex hotel Jolly – spiega il sindaco Occhiuto – cogliendo l’occasione di far sorgere al suo posto un presidio del sapere che restituisca dignità paesaggistica alla suggestiva confluenza dei fiumi di uno dei centri storici più belli del Paese, abbiamo sempre affermato che l’intento è quello di eliminare un elemento incoerente e di disturbo dell’architettura del Centro storico di Cosenza, di riqualificare un’area che introduce sia fisicamente che visivamente nel Centro storico, di riconnettere la parte nuova della città a quella antica incentivando la frequentazione turistica e cittadina di un luogo cardine non soltanto dal punto di vista urbanistico, ma anche dal punto di vista storico, sociale e, in prospettiva, economico. Di recuperare, ancora, spazi da destinare alla mobilità sostenibile ‘da’ e ‘per’ il Centro storico, nonché di chiudere a sud il Mab (Museo all’Aperto Bilotti), che costituisce la spina dorsale artistica e culturale della città nuova e la cui testata nord è rappresentata dal Museo di arte contemporanea di Piazza Bilotti, con annesso parcheggio multipiano interrato. E’ dunque con questo obiettivo che abbiamo pensato, alla confluenza dei fiumi, una piazza elevata che potesse evocare il mito del tesoro di Alarico in modo da farne un brand di attrazione turistica e di conseguenza di crescita economica. Del resto, la frequente presenza di visitatori tedeschi che da queste parti arrivano perché spinti dalla curiosità di seguire le orme del celebre antenato, per quanto eroe negativo, è cosa risaputa. Siamo convinti che la politica debba saper cogliere certi stimoli ai fini dei margini di sviluppo di un territorio, sfruttandoli in positivo come già comunque hanno fatto Comuni che su personaggi storici o letterari hanno costruito una fortuna. L’operazione che abbiamo in programma – aggiunge Occhiuto – e per la quale abbiamo intercettato un finanziamento di 7milioni di euro, non vuole celebrare la figura di Alarico quale barbaro sanguinario e saccheggiatore, bensì cavalcare la leggenda del famoso tesoro che sarebbe sepolto, secondo le antiche cronache, alla confluenza fra il Crati e il Busento. A monte di tutto ciò, come detto, c’è soprattutto la bonifica di un sito che vede la presenza di un edificio non coerente con il paesaggio che lo circonda, oltre che la riqualificazione generale della zona. Pertanto – conclude il sindaco Mario Occhiuto – ringrazio Gian Antonio Stella per aver portato alla ribalta nazionale quello che sarà uno dei fiori all’occhiello della città creativa che, con ambizione, stiamo provando a realizzare in modo da lasciare in eredità una Cosenza più bella e più vivibile”.

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