Bronzi di Riace, Francesco Alì e Pasquale Amato: “il ministro intervenga immediatamente”

StrettoWeb

bronziDi seguito pubblichiamo integralmente la nota diffusa da Francesco Alì e Pasquale Amato, esponenti del Comitato per la valorizzazione e la tutela dei Bronzi di Riace e del Museo Nazionale della Magna Grecia:

Gentile Ministro, riteniamo indispensabile un suo autorevole e risolutore intervento sulla vicenda del ritardo intollerabile nei lavori di restauro del Museo Nazionale della Magna Grecia di

Reggio Calabria, uno dei più importanti del mondo. Un ritardo per cui i Bronzi di Riace – “beni identitari” del Museo (come la Gioconda per il Louvre) – e gli altri tesori non sono ancora rientrati nella loro casa.

Si tratta di un danno indecoroso ed incalcolabile, culturale ed economico, per la comunità reggina e calabrese e per quanti vorrebbero ammirare i due capolavori e gli altri tesori nella loro sede museale.

Non a caso abbiamo scelto di assumere la nostra ennesima iniziativa in questi giorni. Sono trascorsi, infatti, dieci anni dal referendum consultivo promosso a Reggio Calabria contro la clonazione dei Bronzi di Riace con cui la città disse no al Progetto dell’allora governatore della Calabria Chiaravalloti di far clonare le due opere d’arte per poter inviare le copie gemelle in giro per il mondo.

La ricorrenza dello storico referendum non poteva passare inosservata. E così è stato, ripresa dai media locali e regionali e oggi sulle prime pagine nazionali.

Non ci servono alchimie e congetture. E qualunque confronto è improponibile. E’ vero che i Bronzi a Firenze e a Roma ebbero molta più fortuna. Ma Firenze e Roma continuano ad avere analoga fortuna e altrettanti visitatori e, forse di più, anche senza i Bronzi.

Reggio Calabria no. Pur avendo i Bronzi. Chiediamoci il perché. Perché abbiamo rifiutato l’idea di mandarli in giro per il mondo? O ci servono un’autostrada degna di questo nome, treni veloci e a lunga percorrenza, voli frequenti e convenienti, adeguati collegamenti terrestri e marittimi locali e regionali?

Partendo da queste osservazioni raccogliamo l’invito degli “Amici del Museo” all’incontro di approfondimento su queste problematiche.

I reggini hanno dimostrato in più circostanze di essere consapevoli del tesoro inestimabile che custodiscono come testimonianza della fase più creativa della civiltà umana nel cuore del Mediterraneo, bocciando prima l’idea del trasferimento e poi quella della clonazione dei Bronzi di Riace.

Ora è giunto il tempo che il Governo e il Ministero da Lei retto intervengano con determinazione per accelerare il diritto della Calabria e del mondo intero di riavere il Museo Nazionale della Magna Grecia immediatamente riaperto. E consentano che i Bronzi – che sono stati curati per due anni, in un Laboratorio aperto al pubblico, dall’Istituto Superiore Centrale per il Restauro e dalla Soprintendenza Archeologica della Calabria – vengano immediatamente ricollocati assieme agli altri eccezionali tesori nella loro casa. La prima al mondo progettata come edificio museale“.

Condividi