Arresto Pannunzi: la sua storia è anche in “Zero Zero Zero” di Roberto Saviano

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Roberto PannunziRoberto Pannunzie’ un broker abile, che riesce a costruire con facilita’ operazioni finanziarie enormi e a spostare quantita’ di droga ingestibili per una sola cosca”. Cosi’ lo scrittore Roberto Saviano parla nel suo libro ”Zero zero zero” del broker internazionale della droga arrestato per la terza volta in Colombia nelle scorse ore.

Roberto Pannunzi, racconta il giornalista, e’ cresciuto all’ombra di ”U Zi” Antonio Macri’ che controllava il traffico della droga in Canada. Proprio grazie al vecchio boss della ‘ndrangheta, Pannunzi ha riscoperto le sue origini calabresi. La sua ambizione lo ha spinto a utilizzare le conoscenze di Macri’ in tutto il mondo, a legarsi con i siciliani ai quali faceva arrivare l’eroina e poi ha capito che poteva sfruttare i suoi contatti per creare una joint venture della cocaina. In questo consiste la sua innovazione nel narcotraffico internazionale. Trasferitosi in Colombia, ha avviato anche il figlio Alessandro al mestiere di broker, rinsaldato da matrimonio di quest’ultimo con la figlia di un boss di Medellìn.

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Proprio in questa localita’, Roberto Pannunzi e’ stato arrestato per la prima volta nel 1994. Nel dicembre di quell’anno e’ stato estradato in Italia dalla Colombia ma poco dopo e’ stato scarcerato per decorrenza dei termini. Nel 1999 e’ finito nuovamente in manette ma ancora una volta e’ riuscito a farla franca approfittando degli arresti domiciliari in una clinica per motivi di salute. Lasciata l’Italia, si e’ stabilito in Spagna. Due anni piu’ tardi, nel 2001, colpito da un nuovo mandato di cattura internazionale, Pannunzi e’ tornato in Colombia da dove gestiva i suoi traffici da una lussuosa villa.

La forza di Pannunzi – scrive Saviano – sta nell’assoluta impossibilita’ di penetrare nel suo sistema. Tutta la rete criminale usando codici e accortezze che fanno sbattere gli inquirenti contro un muro”. Il suo nome e’ finito nell’inchiesta Igres condotta dalla Dda di Reggio Calabria. Gli inquirenti danno atto al narcotrafficante di non commettere mai un passo falso. L’errore pero’ e’ arrivato da un suo collaboratore, Paolo Sergi, che ha usato il suo cellulare. Da qui i finanzieri del Goa di Catanzaro hanno agganciato il broker e le sue attivita’. In onore dell’aiuto involontario del ”piccoletto”, hanno battezzato l’operazione Igres che non e’ altro che il cognome Sergi letto al contrario.

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La potenza di Roberto Pannunzi emerge quando interviene per garantire su un carico di cocaina che rischiava di essere scoperto e salva un siciliano legato a Cosa nostra che aveva rischiato di rimetterci le penne. Da quel momento il broker italiano ha acquisito ancora piu’ forza e credibilita’ nei confronti dei cartelli colombiani. Roberto Pannunzi’ e’ stato arrestato per la seconda volta nell’aprile 2004, in un elegante quartiere di Madrid dove si trovava con il figlio Alessandro e il genero Francesco Bumbaca. Per motivi di salute nel 2009 e’ stato trasferito agli arresti domiciliari, come da copione gia’ visto ha scelto di stare in una clinica privata e improvvisamente nel marzo 2010 si sono perse di nuovo le sue tracce. Nel frattempo ha ripreso il suo lavoro di broker internazionale della droga. Fino alla cattura in Colombia di poche ore fa.

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