Scomparsa Lo Giudice, Di Landro: “sono sempre stato scettico sulle sue parole”

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”Continuo ad essere scettico sul fatto che Nino Lo Giudice sia stato il mandante degli attentati del 2010 contro la Procura generale e la mia abitazione perche’ non e’ portatore di alcun movente di un fatto pur gravissimo”. Lo ha detto all’ANSA il procuratore generale di Reggio Calabria, Salvatore Di Landro, in merito alla scomparsa del pentito di ‘ndrangheta. ”Sono amareggiato – ha aggiunto – per una storia che poteva e doveva chiudersi prima, con una migliore chiarezza sui fatti che mi riguardano alla quale evidentemente non si e’ ancora pervenuti. Auspico, naturalmente, che l’accertamento per giungere alla verita’ continui e si esplorino in modo approfondito ed incisivo tutte le tracce che, nel corso di questa storia, si possono porre in evidenza”. ”Io con i Lo Giudice – ha detto ancora Di Landro – non ho mai avuto alcun rapporto, non solo in sede giudiziaria ma neppure in termini di semplice e lontana conoscenza. E’ assurdo, dunque, pensare che lui abbia potuto tentare di uccidermi perche’ non ce n’era alcun motivo. Se io o qualche mio familiare ci fossimo trovati nella stanza che s’affaccia sulla via in cui e’ esplosa nel 2010 la bomba contro l’edificio in cui si trova la mia abitazione, ci sarebbe stata una carneficina”.
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