Regione Calabria, il presidente Chizzoniti su Fincalabra

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Sul rinnovo del consiglio d’amministrazione di Fincalabra è incentrata una lettera inviata dal presidente della Commissione Speciale di Vigilanza e Controllo Aurelio Chizzoniti al presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico.
Chizzoniti ricorda che “L’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale aveva, ex ante, deliberato l’indizione di un bando volto al rinnovo dei Consiglio di amministrazione della Fincalabra abbondantemente scaduto unitamente agli organi di controllo. La successione di leggi nel tempo intervenuta ex post ha imposto la revoca dello stesso per provvedere responsabilmente all’adeguamento della predetta manifestazione di interesse allo jus superveniens. Poiché – spiega il presidente Chizzoniti – trattasi di un Ente strumentale regionale (checché ne dica il suo Presidente) in questo momento sub judice da parte della Procura della Repubblica di Catanzaro, nel cui contesto non va dimenticata la richiesta dell’ex dirigente del Dipartimento attività produttive prefetto Nicolò tesa alla restituzione di un congruo gruzzolo di milioni indebitamente percepiti su altri versanti dal Presidente Fincalabra, sono certo che la Presidenza del Consiglio regionale abbia già avvertito la peculiare e sensibile esigenza di mettere ordine in un comparto delicatissimo, disponendo la ripubblicazione del bande de quo. In questa ottica, si registra, però, lo stoico quanto coraggioso sacrificio prodotto ultra vires da parte di chi all’interno di Fincalabra, per nulla convinto che vi siano cause che si possono servire soprattutto mettendosi da parte, emulando l’ex Procuratore di Milano Borrelli, intende ‘resistere, resistere, resistere….’. Perché Fincalabra – puntualizza il presidente Chizzoniti – in barba non solo a precisi riferimenti normativi, ma anche ad elementari regole etiche, ormai rappresenta un organo autonomo indipendente da qualsivoglia altro potere. Ovviamente, nel caso di specie, i conflitti di interesse con la Regione rappresentano quisquilie ed inutili ammennicoli, anche perché ad estinguere i debiti con la stessa c’è sempre tempo; mentre – conclude il presidente della Commissione di Vigilanza e Controllo dell’Assemblea legislativa regionale – per riscuotere i crediti connessi all’esercizio di funzioni amministrative, tutt’altro che condivisi dal mondo giovanile, l’arco temporale diventa telegrafico”.

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