Reggio, i sindacati sempre più preoccupati per il destino dei lavoratori ex GDM: “attiveremo iniziative a loro favore”

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Dall’incontro di giorno 30 maggio, presso il ministero delle attività produttive sono arrivate notizie che aumentano le perplessità e acuiscono le preoccupazioni che serpeggiano tra i lavoratori. Al tavolo ministeriale sono stati banalizzati concetti ed espressi teoremi assolutamente inaccettabili“: a scriverlo in una nota le sigle sindacali CGIL, CISL e UIL  che aggiungono: “Ormai siamo nella certezza che si sta trattando una partita economica sulle spalle dei lavoratori e non è la solita enunciazione ad effetto per ottenere il seguito. Infatti si parla di affitti, di punti vendita, di percentuali di profitto e la risorsa umana è trattata come un effetto di disturbo tanto da essere chiamate “teste equivalenti” come i capi di bestiame. Le scriventi OO.SS. ritengono inadeguati ed insufficienti i numeri che sono stati resi noti che, se mantenuti, non saranno utili al rilancio dell’azienda a meno che non si realizzeranno i soliti sistemi di schiavitù. Le OO.SS. territoriali ritengono che il ministero debba approvare la migliore offerta e non la meno peggio e che comunque, i lavoratori che in futuro saranno impiegati dovranno provenire esclusivamente dal bacino della  cigs gdm. Le OO.SS. ritengono, inoltre, che non necessariamente il ministero debba decidere di assegnare l’azienda, o parte di essa, nell’immediato e solo in funzione della amministrazione straordinaria. Tra l’altro, si è attivato un messaggio distorto secondo il quale la GDM era sovradimensionata: niente di più falso.   La GDM ha avuto il solo torto di essere organizzata in modo esemplare, con relazioni sindacali e con il rispetto del CCNL. Certo lontana dal modello degli altri padroncini articolati sul territorio che massacrano i lavoratori con pesanti orari di lavoro (non retribuiti) e senza il rispetto del CCNL in termini di riposi, ferie, mansioni, puntualità e precisione nei pagamenti. C’è da aggiungere che gran parte dei dipendenti, che hanno fatto l’insinuazione al passivo, hanno rivendicato centinaia di ore di straordinario pro-capite che era “parcheggiato” nella banca ore, a riprova del dimensionamento insufficiente del personale.   Nella terra del “tutti lo sanno e nessuno lo dice” si è arrivati al punto che sono i lavoratori a dover capire che  i nuovi “prenditori” devono pensare alle proprie economie e non possono fare beneficienza. Gli organi della procedura possono rinviare la decisione ad un altro tempo in attesa di una migliore offerta che garantisca una totale tutela dei livelli occupazionali. Le OO.SS. non assisteranno passivamente al massacro di un azienda che alcune volontà hanno messo in ginocchio e che, al limite, saranno chiamate alle proprie responsabilità. Attiveranno, con forza, iniziative a sostegno della vertenza. Le scriventi OO.SS. nell’incontro di ieri hanno invitato  S.E, il Prefetto, che già si è adoperato con interesse e passione, ad un ulteriore intervento, che vada anche oltre le proprie competenze, a sostegno della vertenza e a difesa dei livelli occupazionali”.

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