Il vicepresidente della Provincia muove le proprie considerazioni dal timore che, data per scontata la realizzazione dell’impianto, alla luce della presenza di tutti i decreti e le autorizzazioni necessari e della sua importanza per la Sicilia, si possa prescindere dalle modifiche concordate e dai benefici delle opere compensative, per un ammontare di 9 milioni di euro, stabilite dal protocollo d’intesa vigente, che rischiano di essere vanificati da una serie di eventi: “Lo scorso luglio, l’Amministrazione provinciale – spiega Torre – aveva avviato un tavolo di concertazione al quale aveva fatto seguito una serie di riunioni con Terna, i Sindaci dei Comuni interessati dal passaggio dell’elettrodotto e le associazioni ambientaliste. Si era individuato un percorso che era quello della razionalizzazione attraverso, per esempio, l’eliminazione di 270 tralicci già esistenti e di circa 87 chilometri di rete esistente. Oltre alla disponibilità, con il completamento del secondo lotto, a incrementare in maniera significativa gli interventi di razionalizzazione già previsti. Le modifiche progettuali avrebbero riguardato parte dei centri coinvolti, limitando al massimo l’impatto ambientale”.
“I risultati ottenuti attraverso la concertazione – prosegue l’assessore – attendevano solo di essere formalizzati. A paralizzare ogni cosa è stata l’elezione del nuovo Governo regionale, con il conseguente intervento dell’assessore del Territorio e dell’Ambiente, Maria Lo Bello, che ha generato solo confusione tra gli ambientalisti, i cittadini e gli amministratori comunali. Con l’unico risultato di bloccare le migliorie concordate con Terna e paralizzare ben 9 milioni di euro di opere compensative”.
“L’Amministrazione Ricevuto – conclude il vicepresidente, rivolgendosi idealmente al commissario che si sostituirà all’attuale Giunta provinciale – era riuscita a ottenere risultati concreti. Bisogna ripartire da lì piuttosto che attendere illusori provvedimenti che potrebbero non arrivare da parte dell’assessorato regionale, apportando i miglioramenti concordati e realizzando le opere compensative. Non è possibile, infatti, vanificare gli sforzi e la disponibilità nei confronti del territorio manifestati ancora oggi dalla stessa Terna Rete Italia, pronta ad assecondare le esigenze dei cittadini nonostante il Tar le abbia dato più volte ragione, rigettando i numerosi ricorsi presentati dai Comuni. Ricorsi rispetto agli esiti dei quali, va precisato, il tavolo di concertazione della Provincia è stato aperto in anticipo”.