Messina, verso il ballottaggio Accorinti – Calabrò: è il momento di decidere

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Accorinti-e-CAlabròCi siamo quasi. Il ballottaggio del 23 e 24 giugno sancirà il nome del nuovo Sindaco di Messina dopo una lunga e intensa campagna elettorale culminata con un primo turno che ha decretato tante sorprese. Fuori il candidato sindaco del centro-destra Garofalo, quasi non pervenuti Sajia, Scoglio e Tinaglia, al rush finale si sfideranno Renato Accorinti e Felice Calabrò.

Storicamente l’affluenza dei cittadini chiamati al voto al ballottaggio cala in picchiata rispetto al primo turno e c’è da scommettersi che convincerli a tornare alle urne anche domenica o lunedì è un’impresa assai ardua. Messina è una città stremata e disillusa, ma per risollevarsi, in primis ha bisogno della partecipazione di tutti i suoi elettori chiamati a rinunciare ad un’ora di sole, il riposino pomeridiano, o qual si voglia impegno domenicale per esprimere il loro consenso.

1011412_10201419733074721_1604283254_nAccorinti e Calabrò sono due persone assai diverse, ma che condividono la stessa passione per il bene comune e la stessa voglia di impegnarsi per cambiare le sorti di una città sull’orlo del precipizio. Entrambi amanti dello sport, scelti dalla cittadinanza (Accorinti attraverso una raccolta firme, Calabrò scelto per mezzo delle primarie), contrari alla realizzazione del Ponte sullo Stretto, e convinti di dover voltare pagina ed iniziare una nuova era politica lontana da clientelismi, sprechi e inciuci….Messina prima di tutto!

Renato è un professore di educazione fisica, pacifista e precursore della lotta No Ponte, che da decenni lotta per i diritti della propria terra. Ha iniziato la sua avventura politica “partendo dal basso” attraverso il consenso e l’affetto dei messinesi che riconoscono in lui un uomo onesto e caparbio nel saper lottare contro tutto e tutti. Fin dal primo giorno della sua campagna elettorale ha sottolineato la sua personalissima idea di Sindaco di tutti (a partire dagli ultimi) e della “partecipazione”, chiede la partecipazione attiva di ogni singolo cittadino come mezzo imprescindibile di rivalsa e riscatto dell’intera città. Un personaggio senza dubbio fuori dagli schemi, un vero e proprio outsider degli schemi partitici sostenuto da tutti coloro che in lui riconoscono un’autentica figura di “rottura” con la “solita e vecchia politica”. Gli si recrimina la totale assenza di esperienza in campo amministrativo unita alla scarsa rappresentanza della sua lista, Cambiamo Messina dal Basso, all’interno del Consiglio Comunale (solo 4 consiglieri su 40).

Felice è un giovane avvocato e politico messinese. Il suo impegno istituzionale inizia dieci anni fa come Consigliere alla IV Circoscrizione fino ad arrivare in Consiglio Comunale dove ha recentemente ricoperto il ruolo di capogruppo dell’opposizione distinguendosi tra tutti per il suo impegno a servizio dell’amministrazione cittadina. Politicamente è cresciuto nell’area del centro-sinistra nel Pd. Un giovane politico brillante e senza dubbio preparato, apprezzato sia dalla propria coalizione che dagli “avversari”. Si è lanciato nell’avventura delle primarie ottenendo un numero impressionante di consensi, ed adesso si trova a dover affrontare la sfida del ballottaggio solo per pochissimi voti avendo avendo sfiorato il 50% al primo turno elettorale del 9 e 10 giugno. Il suo slogan è “ora basta!”; conosce profondamente e forse meglio di chiunque altro le cause dei mali che affliggono la città dello Stretto, ama la propria terra e sente la responsabilità di doverla risollevare da anni politiche individualiste e disfattiste. Alcuni vedono in lui solo una pedina sotto l’ombra dei due politici più rappresentativi dell’isola, D’alia e Genovese, una sorta di collante con i “poteri forti”, ma sarebbe quanto meno riduttivo fermarsi solo a questo aspetto.

Qualunque sia il risultato del ballottaggio una cosa è certa, Accorinti e Calabrò sono due volti nuovi e convinti che sia giunta l’ora del cambiamento, della rappresentanza degli interessi cittadini e della voglia di fare. Indipendentemente da dove possa pendere l’ago della bilancia adesso tocca a noi. E’ il momento di interessarsi, capire, criticare e scegliere. Se è vero che Messina è una città sull’orlo del precipizio i primi a dare un segnale di ripresa dovranno essere proprio (tutti) i messinesi, precari, imprenditori, disoccupati, studenti, giovani, anziani, di destra, di sinistra, di centro e anche a-partitici. Messina, “continuerai a farti scegliere o finalmente sceglierai”?!

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