Siamo ad un passo dalle prossime amministrative ed il coraggio, a chi si candida per diventare sindaco di Messina, di certo non manca. La città è a rischio default, le vertenze con i lavoratori sono tante e le problematiche dei cittadini ogni giorno più pressanti; secondo l’Istat infatti, nel 2012 i disoccupati di Messina e provincia ammontano a 38.689 ai quali, non è neanche il caso di dirlo, si aggiungono tutti i lavoratori in nero, i precari, gli esodati, i lavoratori delle cooperative e tutti coloro che, nell’ultimo anno, hanno cercato di difendere il loro posto di lavoro e non ci sono riusciti.
In base al terzo studio sullo stato dell’occupazione in provincia di Messina eseguito da Cgil, si evince un’inarrestabile perdita di occupati , circa 15.449 unità dal 2007 ad oggi, mentre solo una donna su quattro ha un lavoro. Analogamente gli impiegati nel settore edilizio sono diminuiti di circa 1.300 unità con una perdita complessiva di oltre dieci milioni di euro di reddito tra i lavoratori tra il 2010 e il 2012.Il tasso di occupazione totale è del 34,32%, dieci punti percentuali al di sotto della media nazionale, restano inoccupati moltissimi giovani tra i 15 e i 24 anni.
Le proteste si moltiplicano, i lavoratori cercano di difendersi quanto più possibile; le modalità delle manifestazioni spesso hanno
Ai messinesi, la scelta. Le colpe saranno sicuramente da accertare e i responsabili da perseguire, l’importante è che inizi a farsi strada un nuovo modo di intendere la politica, che sorga la consapevolezza del dovere di partecipare, anche solo contestando, e si aggiunga un tassello fondamentale al mosaico di relazioni sociali che è una città: l’impegno. E pazienza se per qualche settimana cammineremo su uno stuolo di visi più o meno noti stampati sulle locandine elettorali: prima o poi arriverà la differenziata.