I giovani esponenti dei partiti si confrontano sullo stato della giustizia a Messina

StrettoWeb
Ufficio di Presidenza dell’AIGA Messina

La “giustizia” costituisce uno dei più noti ed annosi problemi che affliggono la città dello stretto e che impedisce, di fatto, il rilancio dell’attività imprenditoriale.

La sezione messinese dell’Aiga (Associazione Italiana Giovani Avvocati) si è confrontata con i giovani rappresentanti della politica messinese su alcuni argomenti particolarmente avvertiti dalla comunità e dalla giovane avvocatura. All’invito, rivolto agli esponenti di tutte le parti politiche, hanno risposto Giorgio Muscolino (UDC), Armando Hyerace (PD), Alberto De Luca (Patto generazionale), Francesco Rella (PDL), Marco Battaglia (Movimento Reset), Giovanni Villari (Fratelli d’Italia), Piero Adamo (Vento dello Stretto), Fabrizio Sottile (SìAmo Messina), Ernesto Marciano (Viva Messina) e Giuseppe Ficarra (Il Megafono).

Alberto Vermiglio, presidente Aiga Messina, ha focalizzato la discussione sul Tribunale delle Imprese, sul secondo palazzo di giustizia e sulla gestione degli incarichi legali negli enti.

Sul primo tema, l’AIGA ha di nuovo richiesto alla politica un maggiore impegno per dotare il nostro Tribunale di questa sezione specializzata e ciò per evitare che la trattazione delle controversie di diritto societario e industriale, di azioni di classe e proprietà intellettuale lasci il nostro distretto. Il rischio di un notevole aumento delle spese per le società del territorio messinese (la trattazione di detti procedimenti verrebbe infatti spostata al Tribunale di Palermo), nonché il concreto pericolo di perdita di altre chances di lavoro per i legali, ha convinto, unanimemente, i giovani politici che del problema debbano occuparsi innanzitutto le istituzioni. Per Ficarra la soluzione può essere trovata solo con il coinvolgimento della deputazione nazionale, che dovrà presentare in Parlamento le proposte di riforma necessarie, mentre Hyerace ritiene che si tratta di “un problema che colpisce imprese e professionisti della città e come tale deve essere subito trattato dal Consiglio Comunale, deputato a fornire l’indirizzo della politica cittadina”.

Sul secondo palazzo di giustizia, Vermiglio, come già esposto al Commissario Croce in occasione del recente incontro, ha chiarito che “i giovani, non ancora sufficientemente strutturati, con lo spostamento di uffici giudiziari al di fuori del “nucleo” di Palazzo Piacentini, rischiano di non poter gestire, anche sotto il profilo logistico, i propri affari, con il concreto pericolo di dover forzatamente rinunziare ad incarichi in favore dei grandi studi”. L’Aiga ha perciò invitato i partecipanti a sostenere l’ipotesi “Casa dello Studente”, che oggi trova il placet anche delle istituzioni forensi e giudiziarie della città.

Tale soluzione, ritenuta percorribile dagli intervenuti, ha incontrato la convinta adesione di Marcianò, che, con l’associazione Viva Messina, ha già sostenuto “che può essere la Casa dello Studente come la Torre all’interno del giardino di Palazzo Piacentini, purchè vengano finalmente reperiti i locali oggi necessari per l’effettiva amministrazione della giustizia”. Anche Villari e Battaglia hanno manifestato il loro assenso, ritenendo l’immobile di via Cesare Battisti ideale per la sua vicinanza con il palazzo di giustizia “centrale”, con la definitiva conclusione di una querelle durata fin troppo. Meno entusiasta invece Muscolino che ha ricordato che qualsiasi decisione andrà presa dal Consiglio Comunale, tenuto conto dei rischi connessi ai probabili ricorsi dei partecipanti alla nota gara annullata. Riconsiderata positivamente anche la vecchia ipotesi della scuola Galatti – Cannizzaro, che Rella, Adamo e Sottile hanno ritenuto non solo strutturalmente più adatta ma anche la meno costosa.

La discussione si è poi focalizzata sull’ eliminazione dello sbarramento anagrafico per l’inserimento nel Collegio di difesa, al potenziamento dell’avvocatura comunale, nonché all’ assegnazione degli incarichi a rotazione e suddivisione dell’albo degli avvocati fiduciari del Comune.

I giovani politici hanno ritenuto possibile una riduzione dell’attuale sbarramento anagrafico (10 anni di iscrizione all’Albo degli Avvocati) per essere chiamati a far parte del collegio di difesa del Comune che, secondo Muscolino, dovrebbe fornire solo consulenze per i grandi affari, con il conseguente potenziamento dell’avvocatura comunale grazie ad una ristrutturazione dell’ufficio ed una più oculata gestione del contenzioso. De Luca auspica una migliore gestione degli affari legali da parte dal Comune per la migliore diffusione e conoscenza del tema legalità, anche attraverso il coinvolgimento degli istituti scolastici, e Villari, consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Messina, insiste per una moralizzazione del settore legale degli enti attraverso una decisa riduzione dei componenti del collegio di difesa, cui spetterebbero incarichi solo di consulenza senza riconoscimento di alcun ulteriore compenso rispetto al rimborso delle spese.

Per  evitare la mole di contenzioso che ha falcidiato il bilancio del Comune, secondo Rella “la gestione degli albi deve essere il più oggettiva e trasparente possibile, con una suddivisione dei legali per specifiche competenze che, nel pieno rispetto della turnazione, premi la professionalità e la meritocrazia. Principio del merito che per Adamo deve essere garantito, prima di tutto, dal regolamento di cui si adotta l’ente per l’inserimento dei professionisti in questi albi, affinchè venga consentito anche al più giovane legale di poter esercitare la professione senza distinguo alcuno.

Questo è stato il primo incontro tra rappresentanti di una nuova generazione che fa i conti con una città in grave difficoltà e che intendono, attraverso il confronto, rimediare agli errori del passato.

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