Giovane Italia,”Il partito che vorrei”…tra Forza Italia e l’assenza inattesa di Roy Biasi

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“Il partito che vorrei…” è il titolo dell’incontro organizzato dalla Giovane Italia, movimento giovanile del PdL, a conclusione del II° corso di formazione politica, che dopo il successo dell’anno scorso si è tenuto ieri alla presenza di esponenti politici locali e nazionali.

A moderare il dirigente comunale della GI Alfredo Fiammella; tra i relatori, accanto agli illustri ospiti come il Senatore Antonio Caridi, l’Assessore regionale Demetrio Arena, il consigliere provinciale Francesco Cannizzaro, il coordinatore del Pdl Grande Città Daniele Romeo e il vice coordinatore provinciale Giuseppe Pedà, anche Margherita Schirinzi, Presidente del Movimento Studentesco Nazionale, e Luigi Amato, Presidente provinciale della Giovane Italia.

Grande partecipazione di giovani interessati alla politica provenienti da tutta la provincia. A dispetto, dunque, dell’anti-politica dilagante ci sono ancora giovani, che vogliono partecipare attivamente alla vita politica calabrese ed essere la futura classe dirigente. La Giovane Italia di Reggio Calabria può essere fiera, pertanto, del risultato raggiunto.

Un convegno, che ha suscitato molto interesse anche per il “contorno”.

Nella locandina dell’evento si leggeva tra i relatori Roy Biasi, il pidiellino più chiacchierato e discusso visto gli attacchi quasi giornalieri al Governatore Scopelliti, che è anche il coordinatore regionale del suo partito; eppure di Biasi, che non ce ne vogliano gli altri illustri ospiti ma il suo era l’intervento più atteso, nemmeno l’ombra, sostituito dal vice-coordinatore Pedà.

Un “forfait” inaspettato. Tuttavia è stato concesso a Biasi il beneficio del dubbio che, cioè, non abbia davvero potuto partecipare per motivi seri all’incontro di ieri e non per evitare di essere magari messo in difficoltà da una platea “schierata” a fianco del Governatore, che non ha assolutamente gradito le uscite sui giornali di una corrente del partito, che appare quasi costantemente alla ricerca del momento giusto per fare un golpe.

Lasciamo, però, che sia Roy Biasi a giustificarsi e soprattutto a rispondere alla domanda che i ragazzi della Giovane Italia gli avrebbero mosso: “Coordinatore qual è il partito che vorrebbe?”.

Un partito che sia meritocratico, che sappia ascoltare le voci dei territori e dialogare anche con coloro che hanno idee diverse”- è l’idea di Daniele Romeo; “un partito che comprenda l’esperienza dei grandi con l’entusiasmo dei giovani”, invece, è quella di Cannizzaro. “Un partito con gente come Scopelliti che lavora 20 ore al giorno e con uomini come Demy Arena, che ha dimostrato grande attaccamento alla città” afferma Pedà.

E poi la grande incognita.

L’incontro “Il partito che vorrei…”, quasi per uno strano scherzo del destino, si è tenuto nella stessa giornata in cui Berlusconi ha ufficializzato l’idea di ricostituire Forza Italia senza, però, sciogliere il PdL, che resterà come coalizione di centrodestra.
Atteggiamento cauto dei relatori, che di un ipotetico traghettamento in Forza Italia hanno detto “più dei nomi contano le idee e gli uomini”.

A Daniele Romeo finchè si ritrova accanto questa comunità non importa il nome del partito. “Non credo sia importante essere EX Forza Italia o EX Alleanza Nazionale piuttosto essere persone che a testa alta lottano contro quelli che vogliono male a questa terra”.

Di avviso completamente opposto è stato Luigi Amato, Presidente provinciale della GI, il cui intervento è stato molto chiaro. Ad entrare in Forza Italia lui non ci pensa nemmeno perché “celebrare il funerale di un partito come il PdL rispolverando un’esperienza passata, già vissuta è fallimentare”. Piuttosto che parlare di nome del partito, di tessere e congressi la politica e, dunque, il partito che Amato vorrebbe dovrebbe guardare ai problemi concreti del Paese perché già troppi errori sono stati commessi.

Conclude il suo intervento con una frase storica della Destra giovanile, un motto che è anche il titolo dell’inno di Azione Giovani, confluito nella Giovane Italia dopo la decisione assunta dall’ex segretario Gianfranco Fini di sciogliere An e confluire nel PdL : “ Il domani appartiene a noi”.

Il mio parere, forse non richiesto, in merito alla rinascita di Forza Italia è questo: Le radici profonde non gelano mai…e a buon intenditore poche parole!

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