Brutte notizie per gli amanti della sigaretta elettronica: conterebbe metalli pesanti. Codacons: “Sequestrare tutti i prodotti”

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Piombo, cadmio, cromo e arsenico: sono i metalli pesanti, tossici o, peggio ancora, cancerogeni, che sarebbero contenuti nei liquidi delle sigarette elettroniche. A denunciare la cattiva notizia è il settimanale “il Salvagente”, che con un dossier ha approfondito il tema. “I valori sembrerebbero molto elevati, in special modo per il campione Louisville, nel quale la concentrazione di arsenico sarebbe piu’ elevata di quella ammessa per l’acqua potabile. Valuteremo attentamente“, spiega al Salvagente Raffaele Guariniello, il procuratore di Torino che da tempo indaga sulle sigarette elettroniche e sui relativi liquidi di ricarica e che, a seguito delle analisi, ha aperto un nuovo fascicolo di indagine.

Secondo il settimanale, la situazione e’ “fuori controllo” e, “oltre a una regolamentazione di settore, mancano anche i controlli“. Il punto è che tali sostanze sono contenute anche nei cibi, nelle acque e negli aromi alimentari, ma c’è una norma che regolamenta la dose massima consentita. Mentre per le sigarette elettroniche non è stato ancora valutato il livello di rischio e non è stata fissata una norma che stabilisca la dose che il corpo umano può tollerare. In più, attraverso la sigaretta elettronica queste sostanze si assimilano per inalazione. Non è stato ancora misurato il grado di tossicità.

 A seguito dell’inchiesta condotta dal settimanale il Codacons chiede controlli e sequestri a tappeto in tutta Italia. “In attesa di una normativa che regolamenti il settore delle e-cigarettes, nel quale regna il vero e proprio caos, il Ministero della Salute e i Nas devono compiere analisi a tappeto su tutti i liquidi per sigarette elettroniche venduti in Italia, acquisendo i prodotti all’interno dei tanti punti vendita in franchising presenti sul territorio“, afferma il Presidente Carlo Rienzi.

Tutti i liquidi contenenti sostanze pericolose per la salute devono inoltre essere ritirati dal commercio con effetto immediato, sulla base del principio di precauzione e a tutela dei consumatori”. “Stiamo preparando in tal senso una apposita istanza al Ministero, al Pm Guariniello e ai Nas, affinche’ dispongano controlli urgenti in tutta Italia – prosegue Rienzi – Non vogliamo demonizzare le sigarette elettroniche, ma in assenza di regole certe devono essere ritirate dal mercato quei prodotti che contengono al loro interno sostanze pericolose per la salute umana”.

Non c’è ancora un sistema normativo coerente e controlli stringenti sulle sigarette elettroniche importate dall’estero ed è necessario costituirlo al più presto: e’ l’appello dell’associazione dei produttori Anafe, dopo l’indagine del Salvagente. “Qui in Italia – precisa Massimiliano Mancini, presidente Anafe – lavoriamo con elevati standard di sicurezza, i nostri prodotti sono sicuri e rappresentano l’80% del mercato”.

“Poi certo – prosegue Mancini – ci sono i prodotti importati dall’estero, spesso senza controlli, che magari costano meno ma che possono presentare dei rischi, per la nostra come per tutte le altre categorie merceologiche. Arrivano da Cina, Polonia, India, Croazia, Russia… Un import selvaggio facilitato dalla mancanza di regole. I consumatori scelgano il prodotto cercando i marchi piu’ noti, tracciabili, con tutte le informazioni sull’azienda, piuttosto che magari rivolgersi a siti internet dietro cui non si sa chi si celi, per risparmiare qualche euro“.

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