Afghanistan, morte La Rosa, ministro Mauro: “Atto terroristico preparato con cura, è una guerra psicologica”

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L’attacco dei terroristi si e’ completato con un’azione di vera e propria ‘guerra psicologica’, laddove e’ stata diffusa l’informazione che l’attentatore fosse un bambino di 11 anni, facendo percepire quasi un atto eroico e di partecipazione popolare’‘. Lo afferma il ministro della Difesa, Mario Mauro, durante il lungo  intervento in Aula alla Camera per spiegare l’attentato di sabato a Farah, in Afghanistan, nel quale ha perso la vita il capitano dei bersaglieri, Giuseppe La Rosa.Dai dati acquisiti fino ad ora, invece, emerge con tutta evidenza che si e’ trattato di un vero e proprio atto terroristico, accuratamente preparato -rimarca Mauro- che ha goduto della complicita’ di alcuni civili presenti sul posto e, forse, di un poliziotto o forse vestito come tale, che ha portato a compimento da un adulto particolarmente determinato’‘.

”La strategia terroristica -ha proseguito Mauro e’ confermata anche dall’attentato di ieri mattina, quando alle 11,45, sempre nel centro di Farah a circa 300 metri dal luogo dell’attentato di sabato scorso, un elemento ostile ha lanciato uan granata da una distanza di circa 10 metri contro un nostro VTLM inserito in un convoglio”.  ”Il tentativo di inserire bombe a mano all’interno dei ‘Lince’ e’ una strategia a cui nel giro di 24 ore le forze armate hanno saputo mostrare di trovare rimedio’‘. L’attentato di sabato scorso ”e’ stato il frutto di un’azione pianificata al punto che e’ stata riproposta secondo una logica di attentato che cerca di superare la stabilita’ dell’automezzo Lince”, ha aggiunto.

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