Calabria: “Subito la riforma della legge elettorale” è il tema dell’assemblea regionale che si terrà il 14 maggio

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mario-oliverioL’assemblea regionale sul tema: “Subito la riforma della legge elettorale” si terrà martedì prossimo 14 maggio alle ore 17 presso il Grand Hotel di Lamezia Terme.

Ad annunciarlo è il presidente della Provincia di Cosenza Mario Oliverio che, insieme al presidente dell’Anci Calabria e sindaco di Crotone Peppino Vallone, si è fatto promotore di questa importante iniziativa cui hanno già aderito 159 amministratori regionali, provinciali e regionali, rappresentanti sindacali, dirigenti politici e rappresentanti istituzionali del PD e del centrosinistra calabrese così suddivisi:

– 86 per la Provincia di Cosenza

– 16 per quella di Crotone

– 39 per la Provincia di Catanzaro

– 18 per quella di Vibo Valentia

Al centro dell’incontro, a cui continuano a giungere adesioni da tutta la regione, sarà la riforma dell’attuale legge elettorale che, dopo le elezioni politiche del febbraio scorso, si è rivelata fattore di forte ingovernabilità e di vero e proprio stravolgimento del principio di rappresentanza democratica.

Di seguito il testo del documento sottoscritto:

SUBITO UNA NUOVA LEGGE ELETTORALE

Nel corso della recente consultazione per l’elezione del nuovo Parlamento, la mancata riforma dell’attuale legge elettorale ha impedito ai cittadini non solo di scegliere direttamente i propri rappresentanti e, quindi, di esercitare pienamente attraverso il voto, la propria sovranità popolare, ma anche di garantire la governabilità al Paese.

Per questo motivo, onde evitare che quanto è accaduto possa ripetersi, è necessario che la priorità assoluta del nuovo Governo e del nuovo Parlamento, parallelamente alle questioni economiche e del lavoro, sia la riforma dell’attuale legge elettorale.

Senza una riforma che sia capace di garantire una effettiva governabilità e di restituire al cittadino-elettore il potere di scelta diretta dei parlamentari, ogni sforzo di affermare e consolidare nel tempo qualsiasi prassi di buona politica è destinato a fallire miseramente.

La crisi di credibilità che caratterizza oggi partiti ed istituzioni è anche figlia dell’attuale legge elettorale, contraria allo spirito democratico fondato sulla partecipazione e sulla responsabilità e che, per troppo tempo, ha sottratto agli elettori la possibilità concreta di scegliere, valutare, premiare e sanzionare con il proprio voto le condotte politiche.  Tutto ciò, da una parte ha concentrato l’individuazione e la “nomina” dei parlamentari in pochissime mani e, dall’altra, ha sottratto questi ultimi al rapporto con i territori e al giudizio degli elettori, deresponsabilizzandoli, limitando la loro forza di rappresentanza dei bisogni reali della società, sottoponendoli ad un ossequio pedissequo alle logiche di gruppi ristretti e ai “desiderata” dei singoli e delle correnti, aumentando così l’opacità del loro mandato e delle scelte politiche e parlamentari.

Non di rado ciò ha favorito anche una sconcertante “transumanza” tra liste, partiti e schieramenti, costringendo gli elettori a votare scelte già decise, cristallizzando e bloccando la dinamica democratica del Paese, facendo crescere a dismisura la dimensione dell’antipolitica che, su questo terreno, ha trovato condizioni fertili per mettere radici e consolidarsi.

Oggi il Parlamento deve reagire tempestivamente e con determinazione, riaffidando la piena dinamica democratica in mano ai cittadini elettori e consentendo loro di scegliere direttamente i propri rappresentanti, senza riserve di caccia o tutele di liste bloccate.

Nella scorsa legislatura, malgrado le molteplici iniziative di carattere popolare ed i ripetuti appelli del Presidente della Repubblica, il Parlamento non ha inteso recepire la larga domanda di cambiamento dell’attuale legge elettorale. Le forze politiche hanno, di fatto, assunto una posizione di conservazione e di chiusura, dichiarando solo a parole la volontà di cambiare per lasciare in vita, nei fatti, un sistema elettorale che ha prodotto ingovernabilità e guasti profondi nella vita democratica del Paese.

Ora è necessario chiudere definitivamente questa pagina deleteria e negativa per la democrazia e per l’Italia. La legge elettorale deve essere cambiata subito, senza rinvii ed evitando il ricorso a giustificazioni ed argomenti che già sono in campo, secondo cui fare prima la riforma costituzionale del Parlamento e poi procedere con quella elettorale. Il Paese vive una situazione straordinaria e preoccupante per la quale è stata giustificata la formazione di un governo sostenuto da forze politiche alternative. Questa situazione è aperta a sbocchi imprevedibili, per cui è necessario affrontare con priorità la riforma dell’attuale legge elettorale. Il Governo deve, sulla base delle dichiarazioni programmatiche del Presidente Letta, procedere immediatamente alla definizione di un testo di riforma da sottoporre alla discussione e all’approvazione del Parlamento.

Siamo fermamente convinti che se tutto questo non dovesse avvenire in tempi rapidi, i rischi di una deriva protestataria, sterile e nichilista, già manifestatasi prepotentemente nel corso delle recenti elezioni politiche, potrebbero essere dirompenti, con conseguenze devastanti per la vita democratica del nostro Paese.

 

 

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