“Se dovessero essere confermate dal diretto interessato sarebbero davvero gravi ed umilianti le parole pronunciate dal fotografo Oliviero Toscani, il quale sembrerebbe abbia asserito come la soluzione per stare al riparo da violenze e stupri sarebbe quella di dismettere tacchi e rossetti”.
E’ quanto dichiara il consigliere regionale del Pdl Tilde Minasi che aggiunge: “Pensare, anche solo lontanamente, che la sicurezza delle donne dipenda da un certo tipo di abbigliamento o di trucco, non fa altro che alimentare un preconcetto assurdo e retrogrado che credevamo fosse stato superato, e cioè che in ogni tipo di violenza, parte della colpa sarebbe da attribuire alla donna stessa. Mi auguro, profondamente – aggiunge- che si sia registrato un fraintendimento nelle dichiarazioni rese dal fotografo o che la sua volesse essere un’altra delle forti provocazioni cui ci ha abituato. Ma qualora così non fosse, le sue affermazioni risulterebbero pesanti ed inaccettabili, soprattutto in un momento in cui le cronache, quotidianamente, ci raccontano di omicidi, aggressioni, violenze: un bollettino di guerra vero e proprio al cui drammatico bilancio non servono assolutamente certi pensieri. Ancor più se questi ultimi vengono manifestati da chi, attraverso la sua professionalità, è riuscito a produrre lavori pregni di significato e capaci di far riflettere su tematiche importanti e delicate. Così come importante e delicata è la storia che ci racconta dell’emancipazione femminile e delle battaglie condotte, ed in parte ancora in corso, per poter arrivare ad una giusta e legittima parità”.
Conclude così Clotilde Minasi: “Francamente non credo, e spero non lo creda Toscani, che coprirsi dalla testa i piedi possa essere la soluzione ad una tragedia di tale portata della quale, nel 2013, non dovremmo neppure parlare e che invece continua a riempire le pagine dei giornali ed i servizi televisivi. Spero che Oliviero Toscani chiarisca la sua posizione: questo per non fornire a nessuno alcun tipo di alibi per qualsivoglia espressione di violenza, perché alibi, in questo caso, non possono e non devono essercene”.
