Sparatoria a Roma: per i pm Preiti non è un folle. Non ci sarà nessuna perizia psichiatrica

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Luigi Preiti non è un folle. E’ la tesi appoggiata dai pm. L’uomo che ieri ha aperto il fuoco contro i carabinieri Giuseppe Giangrande e Francesco Negri, secondo il procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani e il pm Antonella Nespola, ha agito nel  pieno delle sue capacita’ mentali. Verranno acquisiti dai magistrati tutti i filmati relativi al tragitto compiuto da Preiti, ovvero tra  l’albergo nei pressi della stazione Termini, dove aveva trascorso la notte, e palazzo Chigi. Nessun complice, ne sono convinti i pm, insieme a Preiti. L’uomo verrà interrogato domani. Al momento si trova in una cella di Rebibbia sotto stretta sorveglianza per le accuse di duplice tentato omicidio, porto e detenzione illegale e uso di arma e munizioni. Il suo stato d’animo è altalenante: alterna pianto a momenti di lucidità. Verrà inoltre effettuata una perizia tecnica sulla pistola, per accertare la matricola e capire se sia stata utilizzata per altri reati. Secondo la tesi portata avanti dal legale di Preiti, Mauro Denielli, l’uomo sarebbe un “depresso“, “pentito” e “desideroso di parlare con il figlio che non poteva mantenere“. Lo stesso Preiti aveva spiegato come avesse acquistato l’arma, una calibro 7.65, al mercato nero di Alessandria, quattro anni fa. Questa versione, però, non convince molto gli inquirenti. Oltre a Giangrande e Negri, un terzo carabiniere ha rischiato di essere feriti da Preiti. Un proiettile gli ha trapassato il giubbotto di ordinanza e danneggiato il portafogli che era in tasca.

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