Reggio, i due Romeo del centro/destra su Naccari: “deplorevole incontinenza verbale e bugie”

StrettoWeb

pdl.jpgPubblichiamo integralmente la nota diffusa dai “due Romeo” del centro/destra reggino, Daniele (coordinatore provinciale del Pdl) e Oreste (coordinatore provinciale della Lista Scopelliti Presidente):

Nel plaudire con soddisfazione alla nascita di un Governo speciale nella storia dell’Italia democratica, definito Governo di Servizio al Paese, in piena discontinuità con una delle fasi politiche più tormentate della storia contemporanea, profondamente segnata dal venir meno dei valori primari del vivere civile, dai più alti indici di mancata occupazione, dai livelli allarmanti raggiunti dalle nuove povertà e dai progressivi, quasi inarrestabili fallimenti, desta profondo stupore e preoccupazione la posizione, isolata e soggettiva, insieme marginale e livorosa, espressa dal neo consigliere regionale Naccari Carlizzi all’insegna di deplorevole e censurabile incontinenza verbale, spintosi addirittura ben oltre la menzogna, per avere messo in dubbio la graniticità di dati diffusi a seguito di esplicita sollecitazione degli organi di informazione nel corso di una conferenza stampa, la cui finalità era quella di porre nel dovuto risalto la positiva inversione di tendenza verificatasi nel campo della Sanità, altare sul quale sono state immolate per decenni le speranze di riscatto e sviluppo della nostra Regione.
Sarebbe stato sufficiente svolgere l’ennesima attività di “monitoraggio” presso i competenti uffici dell’ASP ed il neo consigliere Naccari Carlizzi avrebbe evitato non solo una caduta di stile: gli sarebbe, infatti, riuscito del tutto agevole comprendere ed adeguatamente metabolizzare come il riordino della dissennata spesa sanitaria calabrese fosse ineludibile finalità di interesse generale, peraltro imposta dal livello centrale, ed, in quanto tale, non classificabile come iniziativa “contra personam”.
Insomma, il neo parlamentare regionale avrebbe evitato di assumere una posizione all’evidenza antistorica, figlia di cultura provinciale e distaccata, unicamente preoccupata di restituire veste politica non già ad una programmazione responsabile delle varie emergenze che affliggono il quadro delle regioni meridionali, sibbene orientata alla sterile deriva demagogica ed alla insistita, capziosa, maniacale individuazione, negli indici dei vari ordini del giorno, del provvedimento ritenuto carente di richiamo alla stretta osservanza tecnica del quadro normativo nazionale di riferimento, sottacendo la ratio politica  che invece dovrebbe, mai come ora, indurre il Legislatore a gettare il cuore oltre l’ostacolo.
Nelle democrazie avanzate, al ruolo di opposizione appartiene la grande responsabilità cosiddetta di “governo ombra”, capace di elaborare e costruire una proposta istituzionale finalmente in grado di colmare o almeno lenire il diffuso e lacerante disagio sociale.
La Calabria non può permettersi il lusso di giocare su una logica binaria i grandi temi dello sviluppo, della evoluzione, del riordino di un apparato burocratico in grado di capire e gestire le sfide di questo nostro tempo.
La Calabria non cresce, né può pensare di farlo, nella cultura della contrapposizione pregiudiziale e preconcetta che spalanca le porte alla perdita di contatto con la realtà, e dunque alla autoreferenzialita’.
Appare, quindi, inevitabile rimarcare, una volta ancora ed a beneficio esclusivo delle improbabili velleità moralistiche del neo consigliere Naccari Carlizzi, che il tempo della metafora della pagliuzza nell’occhio del vicino che inficiava la visione della trave dirimpetto è lontano.
Da lungo tempo è archiviata la campagna elettorale delle Elezioni Comunali del 26 maggio 2002, così come è remota la successiva, spasmodica, parossistica e vana ricerca, all’interno del civico consesso, di aspiranti transfughi di maggioranza funzionali al conseguimento dell’artificio aritmetico grazie al quale scardinare la ben diversa volontà dei reggini.
È l’epoca delle sinergie, della coesione, della responsabilità, della programmazione: una cornice in cui ognuno coglie il fuor d’opera della frustrazione da risultato (politico, prima ancora che elettorale) non ottenuto, che trova perfetta corrispondenza nel non fecondo relativismo della cura del particulare che essa inevitabilmente genera, anche attraverso forme di intollerabile indulgenza al gratuito dileggio al cospetto del quale impallidirebbero anche le esigue e primordiali articolazioni labiali di cui era capace l’uomo di Neanderthal.
Su questo terreno, siamo in grado di dare una risposta verticale di coesione e adeguamento all’impegno del Governo della Nazione.
Su questi temi, siamo pronti ad aprire il confronto con chi esprime il ruolo di forza politica, non già di oppositore personale, magari livoroso purchessia.
Nondum matura est: a noi insegna che non sempre l’uva che non riusciamo a cogliere non è matura.
Adesso, si accomodi pure in Tribunale, neo consigliere Naccari Carlizzi Demetrio!

Condividi