Reggio, furti d’auto in città: le foto dei 3 uomini arrestati e tutti i dettagli dell’operazione

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Nel corso delle prime ore dell’alba di oggi circa 50 carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria hanno dato esecuzione a tre ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di tre reggini accusati di aver commesso un furto di autovettura. All’operazione hanno partecipato i militari della Compagnia di Intervento Operativo del 12 Battaglione Sicilia, del G.O.C.- Compagnia Speciale di Vibo Valentia e dello Squadrone Eliportato Cacciatori. Da tempo i carabinieri di Reggio Calabria si erano posta tra le priorità operative quella di combattere l’odioso e purtroppo diffuso fenomeno dei furti di autovetture. Delitto che non risparmia nessun luogo della città. Molto spesso i proprietari delle autovetture, vittime dei furti, chiamano il numero di emergenza 112, riferendo che hanno rinvenuto l’autovettura prima ancora di aver sporto formale denuncia di furto. In ogni circostanza, nessuno ammette di aver pagato alcunché, riferendo di averla rinvenuta per caso cercando tra le strade della città, dinanzi a queste situazioni purtroppo si può fare ben poco. Con l’operazione di oggi si dimostra, invece che il fenomeno si può affrontare e combattere in modo efficace laddove la vittima del reato è collaborativa con le Forze d Polizia. In questa circostanza il cittadino, subito dopo aver subito il furto, si è rivolto alla Stazione Carabinieri di Rione Modena. Ai militari ha riferito particolari e circostanze utili che sono state preziose sin da subito per avviare l’attività di indagine. I Carabinieri si sono messi all’opera sin da subito esaminando la scena del delitto, cercando di ricostruire la dinamica e l’operato dei malviventi. Prezioso è stato, a tal riguardo, il contributo delle telecamere poste nei vari punti della città. Le sole immagini non sono di per sé sufficienti, occorre analizzarle e svilupparle con cura. La scienza del delitto ricostruito dai militari dà il sintomo di una banda ben organizzata con suddivisione di compiti e particolarmente capace di asportare qualsiasi tipo di autovettura in un breve lasso di tempo senza timore di essere scoperti. E’ questo il lavoro che hanno compiuto i militari, ricostruire gli ultimi spostamenti della vettura asportata. Cosi’ i militari ricostruiscono i vari momenti del delitto. La vittima arriva nell’area di parcheggio e vi lascia l’autovettura. I malviventi, sopraggiungono a bordo di due autovetture. Una prima autovettura segue la vittima per assicurarsi che si sia allontanata dal luogo ove hanno deciso di effettuare l’intervento mentre una seconda autovettura rimane nell’area parcheggio ove i due occupanti osservano e studiano come poter asportare l’auto che hanno individuato.

Un malvivente si avvicina alla portiera lato passeggeri ed in pochi secondi è all’interno dell’autovettura, si pone alla guida della stessa e cerca di avviare il motore. Probabilmente hanno qualche difficoltà infatti il complice è costretto ad avvicinarsi con la propria autovettura e a sospingere quella asportata. A questo punto l’obiettivo è stato raggiunto la banda si allontana formando una cornice di sicurezza da eventuali controlli delle forze di polizia, in fatti una vettura funge da apripista e le altre due, tra le quali quella asportata, seguono. Anche in questa circostanza, come avviene di frequente, qualcuno compie dei tentativi verso la vittima offendo gli la possibilità di ritrovare l’auto in cambio di un compenso. Così avviene anche nei confronti della vittima del reato per il quale si è proceduto. I parenti del proprietario della vettura vengono contattati da ignoti, al citofono, gli viene detto che la vettura è parcheggiata in un quartiere della città e vengono invitati a recarsi sul posto se intendono riaverla. In questo caso le vittime non ci stanno a soggiacere all’assurda richiesta e immediatamente hanno fatto una integrazione di denuncia presso la Stazione di Rione Modena. Le attività investigative condotte dai carabinieri della Stazione di Rione Modena, sono state dirette e coordinate dal Pubblico Ministero presso la Procura della Repubblica di Reggio Calabria dott. CENTINI, mentre le misure di custodia cautelare in carcere sono state emesse dal Giudice per le Indagini preliminari presso il Tribunale di Reggio Calabria, dott. COTRONEO. Per i fatti descritti sono stati arrestati con l’accusa di furto in concorso pluriaggravato:

  • MORELLI FRANCESCO, classe 1963;
  • BEVILACQUA Patrizio, classe 1986;
  • MORELLI Maurizio, classe 1971;

tutti reggini, residenti in Ciccarello ed Arghillà, già gravati da numerosi precedenti penali e di polizia specifici. Gli arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati tradotti presso la locale Casa Circondariale a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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