Palermo, il Comitato Pendolari Sicilia chiede l’intervento delle istituzioni sullla questione del trasporto pubblico locale

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“E’ dal 2009 che questa magnifica città vive colpendo sempre più le fasce più deboli. Infatti è dal 2009 che è saltata la convenzione AMAT-Trenitalia che permetteva con un unico ticket di utilizzare sia gli autobus AMAT che il servizio metropolitano di Trenitalia”. Lo scrive Giacomo Fazio, presidente del Comitato Pendolari Sicilia Patto Pendolari Italiani. Ecco quanto si legge nella nota indirizzata al sindaco di Palermo Leoluca Orlando, al presidente Amat, Rosanna Sposito, al direttore Trenitalia Sicilia, Francesco Costantino e all’Assessore Regionale Trasporti Antonino Bartolotta.  “All’incontro che la Federconsumatori Palermo e il Comitato Pendolari, insieme ad altre associazioni dei consumatori, hanno avuto giorno 2 Marzo 2009  presso la sede dell’AMAT alla presenza del Presidente dell’AMAT Avv. Bellavista, non si è arrivati ad una rapida soluzione dell’ingarbugliata vicenda.
Esisteva la disponibilità nel trovare una soluzione alla vicenda sia da parte della Direzione Regionale di Trenitalia sia dei vertici di AMAT, ma il contenzioso sulla spartizione degli introiti non ha permesso di trovare una soluzione.
E’ cominciato poi lo scaricabarile tipico di questa terra. L’Amat sosteneva di perdere un milione di euro l’anno, ricevendo in cambio solo 100 mila euro.
L’Azienda ha proposto di varare un biglietto speciale  bus-metrò, diverso da quello ordinario attuale, in modo da poter poi dividere equamente i ricavi dalla vendita. Costo circa € 1,60.
Amat sosteneva che Trenitalia pur condividendo la sperimentazione proposta aveva posto come condizione la preventiva sottoscrizione della convenzione prima dell’esito della sperimentazione con biglietto a valore differenziato.
Trenitalia sosteneva che la vendita dei biglietti avviene attraverso i comuni canali di vendita, ma quelli di AMAT ovviamente sono maggiori portando ad un agio del 5% per AMAT e del 3.5 % per Trenitalia. Dall’ultimo rilievo degli anni passati è risultato che Trenitalia ha il 14% del traffico cittadino ed oggi incassa solo il 10%. Trenitalia aveva chiesto un incontro sia col Sindaco che con l’Assessore ai trasporti ed era contraria al biglietto a € 1,60. La proposta di portare il biglietto a € 1,60 per noi rappresentava (2009)  un eccessivo esborso per i già provati cittadini.
Valutazione che permane ancora oggi.
Si era deciso di nominare da parte dell’Assessore ai Trasporti del Comune di Palermo una Commissione mista  formata dal Responsabile del Dipartimento di Ingegneria dei  Trasporti dell’Università di Palermo o da un suo delegato, quindi da un soggetto terzo, insieme a Trenitalia ed AMAT. La  Commissione doveva valutare alla fine i reali fruitori del servizio integrato.
In questo lasso di tempo, che si sperava il più breve possibile, i cittadini sono stati costretti ad utilizzare un doppio biglietto con un doppio esborso. Ovviamente non si sa più nulla del risultato della sperimentazione.
Purtroppo per l’ennesima volta siamo  qui a denunciare con forza come ci si è scordati che il Trasporto Pubblico Locale, per le sue peculiarità, può assolvere ad un ruolo ancora più incisivo nelle politiche indirizzate al sostegno delle attività economiche e sociali delle imprese e dei cittadini. Cosi come nel riequilibrio del trasporto territoriale e nella riduzione della congestione e dell’inquinamento. E’ fondamentale porre il cittadino al centro delle scelte politiche e di mercato nel settore strategico dei trasporti. La soluzione non si può trovare nella sola limitazione del traffico. Innanzitutto occorre studiare un piano traffico che abbia a cuore la salute dei cittadini. Non solo dei residenti a Palermo ma anche delle migliaia di pendolari che giornalmente arrivano dalla provincia e da tutta la Sicilia. E denunciamo la cronica lentezza delle Istituzioni nel trovare le possibili soluzioni, lentezza che pagano come sempre gli incolpevoli cittadini.
Chiediamo – conclude Fazio –  al Sindaco di Palermo di voler intervenire subito onde porre fine a questa vergognosa vicenda”.

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