Milazzo (Me): nuova “fumata nera” dalla Raffineria. Ira Adasc: “le istituzioni intervengano”

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raffineria milazzoIeri, alle 17.30, dalla “torcia” della Raffineria di Milazzo si è sprigionata un’intensa nube di fumo nero. L’evento è durato diversi minuti, ed è stato osservato da centinaia di persone, anche a notevole distanza. Dalla Ram è arrivata una dichiarazione ufficiale per rassicurare i cittadini. Si sarebbe trattato di un “blocco” di sicurezza automatico, causato da un difetto strumentale. Il problema è stato immediatamente risolto, e difatti la “fumata” è durata solo pochi minuti.

L’episodio ha però scatenato l’ira di Giuseppe Maimone, presidente dell’Adasc, Associazione per la Difesa dell’Ambiente e della Salute dei Cittadini, da sempre in prima linea nella lotta all’inquinamento del comprensorio. “Il colosso industriale disconosce i termini di trasparenza, comunicazione, informazione ambientale” e “non ha rispetto nei confronti della popolazione residente in un territorio martoriato per la presenza di stabilimenti industriali“, ha affermato Maimone, che si auspica interventi immediati da parte dei sindaci di Milazzo e San Filippo del Mela, ma anche del Governatore Crocetta e dell’assessore Mariella Lo Bello. Maimone ha già messo in moto il legali dell’Adasc per preparare un esposto da presentare alla Procura della Repubblica. “Per l’ennesima volta è stato prodotto un attentato alla salute dei cittadini ed all’ambiente – conclude Maimone – Tutto ciò è diventato inaccettabile e le istituzioni devono intervenire“.

Reazione anche da parte di Giuseppe Marano, vice coordinatore regionale dei Verdi. Marano rinnova la richiesta di controlli e afferma che la Raffineria dovrebbe risarcire i cittadini dei danni che sta provocando a loro e al territorio. Inoltre Marano si chiede come mai, nonostante gli esposti presentati al Comune di Milazzo e alla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, non siano mai state intraprese “azioni concrete per difendere la salute dei cittadini“.

2013-04-25-136

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