Inchiesta StrettoWeb. Sgc Jonio-Tirreno, rifiuti tossici in galleria: anni di indagini, poche risposte. Riproponiamo la problematica!

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Sembra certo che le montagne del reggino (specificamente la Limina, passo che sovrasta Cinquefrondi e Mammola) nascondano dei “segreti” che dovranno, prima o poi, essere messi in luce.

Vari sussurri, provenienti da più parti, grazie anche ad inchieste condotte da giornalisti di calibro nazionale, portano a far pensare che nei territori montani calabresi siano “nascosti” rifiuti di ogni genere (tossici e radioattivi) provenienti da smaltimenti illeciti. Studi condotti da insigni studiosi e da associazioni specializzati, portano l’asticella di malformazioni, tumori o malattie genetiche, in costante aumento, provocate senz’altro dalla respirazione di un area “poco pura” (per usare un eufemismo).

E’ di conoscenza di tutti coloro che amano aggiornarsi su tali questioni, anche perchè più volte pubblicate in vari giornali, sia cartaceo e sia on line, di vari pentiti delle mafie che, in vari interrogatori, dichiaravano che la malavita organizzata smaltiva rifiuti tossici sia nelle montagne e sia in mare (attraverso l’affondamento delle cosiddette “navi dei veleni”). Ricordiamo, quindi, l’inchiesta dell‘Espresso del 1991 o l’intervista sul giornale torinese “La Stampa” di un geometra, 84enne, di origine calabrese , rimasto volutamente anonimo, il quale raccontava che nella principale galleria della Sgc Jonio-Tirreno,lunga poco più di tre km,sarebbero stati sepolti rifiuti tossici, attraverso l’impasto con il cemento.

La Sgc Jonio-Tirreno,lunga 41 Km,che collega Rosarno con Gioiosa Jonica,è stata realizzata da un impresa denominata Salcos.La strada venne uffi­cial­mente aperta nel febbraio del 1990. Durante la costru­zione dell’arteria la ndran­gheta mostrò tutta la propria aggressività tanto che un can­tiere messo su dalla ditta appaltatrice, quello del territorio di Mam­mola, venne pre­si­diato dalle forze dell’ordine per anni.

Sono in corso indagini da parte della magistratura per accertare il tutto: dopo parecchi anni non sussistono novità, studi o metodi per tentare sia di ricercare la verità, sia di accertare le conseguenze. Eppure tante sono state le inchieste, le parole, l’indignazione, la paura. Riproponiamo la problematica, sperando in risposte da parte delle autorità competenti

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