Come quel tizio che cade dal pero il Puntillo, che ancora non si è ripreso dall’altra caduta (intendo quella elettorale), apprende dai media della mia revoca a commissario provinciale di quel partito (?) che è dipartito.
Lo stesso si avventura, come un “novello Ulisse” (di cui gli riconosco solo la furbizia), in una riflessione patetica e che non può che ispirare solamente un filo di umana simpatia.
Eppure mi conosce bene il soggetto in questione ! Dunque perché calca la scena cosi miseramente ?
Ammette che il partito và svecchiato e che “esistono logiche ataviche e personalistiche…e discordanze verticistiche”.
Non so come la prenderà il vecchio Storace ed lo stravecchio coordinatore regionale.
Comunque un analisi quasi perfetta, salvo poi avventurarsi in considerazioni e strategie, avvenieristiche e rocambolesche, da dove si capisce che non ha capito.
A proposito di “svecchiamento” io stesso mi sono premurato di sostenere la candidatura di una “giovane donzella” a supporto di un altrettanto “baldo giovane e dalle belle speranze” !
Anche se il risultato, a voler essere benevoli è stato più che catastrofico.
Certo avrei preferito dei giovani, ma i margini di libertà d’azione non hanno consentito al sottoscritto una scelta diversa.
Alla stessa maniera (e non poteva essere altrimenti considerata la scellerata gestione regionale del partito) è stato catastrofico il dato elettorale di quella che era la destra (sic!), che non è stata capace di ottenere l’agognato risultato quale “miglior perdente”.
Avevo lasciato “in punta di piedi” una destra nella quale non mi riconoscevo e non mi riconosco: vedi accordi con il Pdl, vedi scarso coinvolgimento, vedi logiche verticistiche ed utilitaristiche (in pratica peggio di Fini !).
Ma la scarsa o nulla “aderenza alla realtà” di taluni personaggi, l’arroganza di chi non riesce ad avere rispetto o forse (più banalmente) un modo per far parlare della destra ha indotto qualche sprovveduto a rendere pubblica una revoca già nota a tutti e condivisa appieno da me: non è stato compreso neanche il mio silenzio !
Hanno preferito “danzare sul baratro del ridicolo” e tentare di mascherare, ancora una volta, la verità.
Un consiglio per concludere: volete far credere che gli asini volano ? Dite almeno che a farlo sono solo quelli bravi e che, peraltro, volano a bassa quota.
Antonio Nicolò