Reggio, crollo palco Pausini: la madre di Matteo Armellini scrive a Napolitano, “ancora senza giustizia”

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PalaPentimeleDomani sara’ un anno che Matteo Armellini e’ morto, un anno da quel giorno che lui, rigger di appena 30 anni volo’ giu’ da una struttura del palco in allestimento del concerto di Laura Pausini a Reggio Calabria. E oggi sua madre ha scritto al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per chiedere ‘giustizia’. ”Confido che Lei, Signor Presidente – scrive Paola Armellini – comprenda la necessita’ di una madre, cittadina italiana, di ottenere almeno giustizia. A tutt’oggi, a distanza di dodici mesi non ho avuto alcuna notizia dell’inchiesta giudiziaria in corso alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, fatta eccezione per gli accertamenti peritali ancora in corso. E, anche se spero che questo non avvenga, tenuto conto dei tempi della giustizia, diventa sempre piu’ probabile che io non arrivi mai a conoscere la verita’ sulla morte di mio figlio. Mi rivolgo a Lei, Signor Presidente, affinche’ il mio dolore di madre non rimanga invisibile e senza risposte”. Matteo Armellini, era un operaio per scelta, un tecnico del suono. ”Non un ripiego, non un lavoro tanto per guadagnare”, disse chi lo conosceva bene. La procura di Reggio Calabria apri’ subito l’inchiesta. ”La Costituzione italiana – scrive ancora la madre di Armellini – garantisce il diritto al lavoro e la pari dignita’ per tutti i cittadini. Credo dunque sia lecito e doveroso chiedersi come questo diritto, peraltro non sempre rispettato, possa escludere perfino la sicurezza sul lavoro. Ogni anno in Italia muoiono piu’ di mille lavoratori, purtroppo non sempre per fatalita’, bensi’ troppo spesso a causa di superficialita’, quando non di negligenza. Matteo e’ una delle vittime di questa mancanza di responsabilita’; aveva solo trent’anni e ha pagato con la vita il suo diritto al lavoro”

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