Reggio C.: progetto “Io non delego la mia vita”, gli studenti del Panella incontrano Davide Dionigi

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Riceviamo e pubblichiamo:

Nella vita si possono delegare tante cose, una sola cosa non si può delegare :il vivere. Nessuno può dire ad un altro tu vivi al posto mio!  Questo concetto, che don Italo Calabrò comunicava spesso ai  giovani che incontrava, ha ispirato il progetto IO NON DELEGO LA MIA VITA, un’iniziativa di promozione della cittadinanza attiva e del volontariato che  i ragazzi dell’Agape, e di Libera  hanno  realizzato presso l’ITIS  Panella- Valluari, la scuola  dove don Italo ha insegnato e dove in suo nome, è stata dedicata l’aula dei docenti. E’ stato una sorta di ritorno tra i banchi di quella scuola dove  iniziò l’esperienza  dell’AGAPE, della Piccola Opera Papa Giovanni nel 1968, quando don Italo coinvolse un gruppo di quegli studenti ed altri giovani,ad aiutarlo ad accogliere il primo gruppo di sei giovani diversamente abili senza famiglia  presso la parrocchia di San Giovanni di Sambatello. Nell’arco di due mesi tutti gli studenti di IV anno del Panella, in collaborazione con la preside e i professori, che hanno aderito con entusiasmo alla proposta, si sono  messi  in gioco in prima persona facendosi coinvolgere in un percorso di presa di coscienza delle loro responsabilità per la costruzione di un futuro diverso per loro e per la città Un  tentativo di coinvolgere gli studenti e ridare, loro, la convinzione  di avere il potere, la forza e la responsabilità di cambiare la società, impegnandosi “senza mai delegare”, per far capire  che è importante oggi soprattutto tornare alla Costituzione, rileggerla e riscoprirla, perché bisogna  essere coscienti, tutti, soprattutto in un momento difficile come questo, che la responsabilità è collettiva. L’assemblea conclusiva del progetto,  coordinata da Mario Nasone e da Kiran Romanò, del Centro Comunitario Agape, ha avuto un testimonial d’eccezione nell’allenatore della Reggina Calcio Davide Dionigi.

Spogliandosi del suo ruolo di tecnico, ha parlato di sé, dei valori che ritiene veramente  importanti nella vita  e con la sua testimonianza  ha colpito e toccato il cuore degli studenti. Ha raccontato delle sue esperienze personali di condivisione di storie di sofferenza, come quella di un ragazzo di 8 anni morto proprio un mese fa per un tumore dal quale ha ricevuto una lezione di vita, dei  tanti  incontri  avuti con persone con disabilità e con  disagio sociale, vicende che gli hanno fatto capire che non si può vivere in un mondo ovattato e chiusi in sé stessi. Ha ricordato ai giovani che  quasi tutti loro hanno la  fortuna di avere una famiglia, la salute e tanti altri doni, ma che è importante che tutto questo sia condiviso con gli altri  e non vissuto in modo egoistico. Questo vale anche per i giocatori che con il denaro ed il successo che hanno la fortuna di avere  rischiano più degli altri  di smarrire questi valori. Per questo come allenatore ha sempre cercato di condividere anche con  loro queste esperienze  per esempio organizzando degli incontri con  le persone che vivono nei centri di accoglienza  e  nelle strutture del volontariato, esperienza che sta facendo anche a Reggio da diversi mesi. Ha quindi esortato i ragazzi a aprirsi al volontariato ed alla cittadinanza attiva, ad offrire tempo e felicità a chi vive nella difficoltà.

Gli studenti che hanno già aderito alla proposta dell’Agape e di Libera di un impegno diretto  alle iniziative dell’Agape e di Libera  sono già una ventina e proprio Dionigi ha consegnato loro una pergamena  che contiene una sorta di carta d’impegni  con  la quale vengono investiti del mandato di essere operatori di solidarietà e di pace all’interno delle due associazioni. La preside della Scuola Anna Nucera ha  ringraziato Dionigi per il grande messaggio di alto valore morale e civico che ha lanciato agli studenti riuscendo ad appassionarli ed ha espresso il suo apprezzamento per l’iniziativa che ha coinvolto la scuola che don Italo Calabrò ha profondamente amato e di cui anche oggi ne sarebbe sicuramente  fiero.

Kiran e Fabrizio
del Centro Comunitario Agape

 

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